Maggio n°2 2018

Il libro parte da una riflessione critica sullo sviluppo sostenibile e propone un’interessante definizione dei fondamenti della green economy.

LA TRANSIZIONE ALLA GREEN ECONOMY
A cura di Edo Ronchi
Edizioni Ambiente - Aprile 2018 - pag. 216 - euro 18,00


In occasione dei primi dieci anni di attività della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, attingendo al patrimonio di studi e ricerche accumulato e a una vasta bibliografia internazionale, Edo Ronchi ha dato alla stampa “La Transizione alla green economy”, il libro parte da una riflessione critica sullo sviluppo sostenibile e propone un’interessante definizione dei fondamenti della green economy. Insieme, offre un robusto quadro di riferimento sui cambiamenti in atto in direzione green e delle condizioni che possono favorirli o rallentarli: politiche pubbliche, eco-innovazione, finanza verde, imprese. Analizza quindi le trasformazioni in corso nei settori chiave della transizione in Italia: energia, agricoltura, manifattura, costruzioni, rifiuti, trasporti e turismo. Con una riflessione finale sul ruolo centrale delle città.

In merito alla gestione dei rifiuti, nella sua introduzione, Ronchi sottolinea come “la gestione dei rifiuti è una parte chiave del processo di cambiamento verso un’economia circolare. Per cambiare il modello economico è necessario ridurre la produzione di rifiuti quindi attivare politiche di prevenzione efficaci, e tagliare fino a minimizzare gli smaltimenti sviluppando fortemente il riciclo. Per sviluppare la circolarità delle risorse è necessario coinvolgere i produttori nella responsabilità estesa al ciclo di vita dei beni, indirizzandoli in modo adeguato a produrre meno rifiuti, quindi a progettare prodotti più durevoli, riparabili e riutilizzabili, in quantità minori perché destinati a utilizzi condivisi, e a riciclarli tutti, salvo solo il residuo tecnicamente non più riciclabile generato dal processo stesso del riciclo. La buona notizia è che il sistema di gestione dei rifiuti è già indirizzato sulla via della circolarità perché è già ben avviato sulla strada del riciclo. Dove però non mancano le difficoltà: dai ritardi nelle raccolte differenziate e le carenze impiantistiche in alcune regioni, alle carenze della normativa sulla cessazione della qualifica di rifiuti dopo il trattamento del riciclo (End of waste), dalle difficoltà che si incontrano ad assicurare flussi di rifiuti adeguati agli impianti di riciclo necessari per mantenere e sviluppare l’industria del settore, alle difficoltà tecniche e agli alti costi del riciclo di alcuni tipi di rifiuto”.

Il capitolo dedicato al tema rifiuti offre una approfondita analisi statistica e si apre con un dato più che allarmante da fonte UNEP: dal 1970 al 2017 l’uso mondiale di materie prime è cresciuto da 26,7 a 88,6 miliardi di tonnellate. Con un trend che potrebbe arrivare a 180 miliardi di tonnellate nel 2050.

È evidente che l’unica risposta di contenimento può giungere solo dalla scelta di un’economia circolare su scala mondiale.