Giugno n°2 2022

Viessmann

Foto: Ufficio stampa Viessmann

Efficienza energetica, sostenibilità e innovazione green. Sono tre pilastri dell’attività del Gruppo Viessmann, leader a livello internazionale nella produzione di caldaie e sistemi all’avanguardia per il riscaldamento e la climatizzazione di case, aziende e industrie. La gamma completa dell’azienda con sede ad Allendorf, in Germania - e filiali in diversi Paesi del mondo tra cui l’Italia - offre soluzioni efficienti con potenzialità da 1 kW a 20 MW utilizzando tutte le fonti di energia: gas, gasolio, legna, sole, calore da fonti rinnovabili (aria, acqua e terra con le pompe di calore). Nel fare questo, Viessmann riserva grande attenzione alla difesa dell’ambiente, promuovendo l’utilizzo di impianti a basso consumo energetico. Un’azienda che guarda quindi al futuro come testimoniano due scelte ben precise: la promozione dell’elettrico e un piano per il contrasto del climate change.

Considerando che nei prossimi anni l’elettricità sarà sempre più utilizzata a discapito degli inquinanti combustibili fossili verso una società “carbon neutral” entro il 2050, Viessmann ha sposato da tempo questa nuova visione pulita dell’energia e ha annunciato che investirà ben un miliardo di euro nei prossimi tre anni per potenziare la propria offerta di pompe di calore e altre soluzioni green per la climatizzazione.

Mettendo insieme il proprio contributo interno con quello degli interlocutori esterni, Viessmann ha inoltre elaborato una strategia per il clima a 360 gradi che ha chiamato “Leap to Net Zero”, ossia un salto verso un mondo a zero emissioni nette. Lo sguardo abbraccia sia la riduzione dell’impatto delle attività operative della società, sia l’effetto di mitigazione del cambiamento climatico che può avere la diffusione di soluzioni Viessmann presso cittadini e imprese (prodotti per la climatizzazione efficienti e basati su fonti rinnovabili, produzione di energia da fotovoltaico, solare termico e biomassa). Ma non solo, perché l’impegno si estende alla responsabilizzazione verso il cambiamento presso le comunità.

Un’attenzione all’ambiente che ben si sposa con la mission di Cobat con cui Viessmann Italia collabora già da diversi anni, in particolare nell’ambito dei pannelli fotovoltaici. Di questi temi, e di altri aspetti riguardanti l’attività dell’azienda specializzata in sistemi di riscaldamento e climatizzazione, abbiamo parlato con l’ingegner Alberto Villa, Responsabile delle relazioni istituzionali di Viessmann Italia ed esperto di efficienza energetica.

Quali sono i principali prodotti di Viessmann e com’è organizzata l’azienda?

“L’azienda è divisa in tre società: Viessmann srl, che si occupa di sistemi HVAC in ambito residenziale; Nuove Energie, dedicata al fotovoltaico e ai sistemi di accumulo elettrico e Viessmann Engineering specializzata in impianti industriali. Per quanto riguarda i principali prodotti, in termini di fatturato sicuramente ci sono ancora le caldaie, dalle murali < 35 kW fino alle potenze degli impianti industriali. Guardando invece alle nuove tendenze, le pompe di calore (e i sistemi ibridi) e gli impianti fotovoltaici sono quelli che stanno registrando le crescite maggiori, incrementi che possiamo tranquillamente definire esponenziali”.

Quali fonti di energia utilizzano i vostri impianti e con quali potenzialità?

“Viessmann è molto attenta al contenimento delle emissioni e guarda alle fonti green. I nostri impianti utilizzano infatti gas metano, oltre ad energia elettrica ed energie rinnovabili. Per quanto concerne le caldaie: gas metano - H2 ready 20%, oltre alle pompe di calore ad energia elettrica e rinnovabile. Puntiamo anche sul fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, in un’ottica non solo di efficienza del sistema, ma anche di contenimento dei costi e di minor inquinamento”.

Quanta importanza Viessmann riserva alla sostenibilità e all’ambiente? Può farci qualche esempio concreto di prodotti e di azioni green”?

“Da parte aziendale c’è da sempre una grande attenzione all’ambiente. Penso all’iniziativa ViMove for Climate, avviata durante il lockdown: in base ai chilometri o ai minuti spesi in attività sportiva e conteggiati tramite un’apposita app, viene piantato un albero. Le piante sono infatti il nostro principale alleato nella protezione del clima. Nel corso della sua vita, un albero assorbe grandi quantità di CO2 dannosa per il clima convertendole in ossigeno. A partire da questo presupposto è nato il progetto ViMove. L’idea è semplice: più ci si allena, più alberi verranno donati. Ogni chilometro e ogni minuto contano. Viessmann vuole così sostenere progetti di riforestazione in aree di proprietà in Finlandia.

Siamo poi impegnati in azioni dirette all’interno delle nostre aziende. Penso alla sede di Allendorf, in Germania, dove la quota di raccolta differenziata ha raggiunto il 96%, con un riciclo di oltre il 90% dei rifiuti raccolti. Il nostro primo obiettivo è quello di ridurre le emissioni sia dirette che indirette promuovendo l’utilizzo di impianti meno inquinanti possibile. Per accelerare il processo di transizione dal gas all’elettrico lavoriamo inoltre sulla formazione, ci confrontiamo con i progettisti, collaboriamo con le associazioni di categoria, ci rivolgiamo all’utente finale per spiegare i benefici ambientali legati all’adozione di sistemi a pompe di calore abbinati a impianti fotovoltaici”.

E poi ci sono gli obiettivi climatici...

“Esattamente. Pensiamo al progetto Leap to Net Zero che può essere definito come la strategia Viessmann contro il climate change. Mettendo insieme il proprio contributo interno con quello degli interlocutori esterni, l’azienda ha elaborato una strategia per il clima a 360 gradi, un salto ‘leap’ verso un mondo a zero emissioni. Lo sguardo abbraccia sia la riduzione dell’impatto delle attività operative della società, sia l’effetto di mitigazione del cambiamento climatico che può avere la diffusione di soluzioni Viessmann presso cittadini e imprese come prodotti per la climatizzazione efficienti e basati su fonti rinnovabili, produzione di energia da fotovoltaico, solare termico e biomassa. Ma non solo, l’impegno green si estende inoltre alla responsabilizzazione verso il cambiamento presso le comunità. Quattro sono i pilastri d’intervento della strategia Leap to Net Zero: 1) Leadership, basata sull’esempio; 2) Empowerment, per responsabilizzare gli utenti dei sistemi Viessmann; 3) Advocacy, per promuovere un movimento grazie alla partecipazione ad azioni per la lotta al climate change; 4) Partnership, per ridimensionare l’impatto ambientale di tutta la filiera lavorando insieme ai fornitori e ai partner. L’azienda ha già fissato alcuni obiettivi precisi per concretizzare Leap to Net Zero. Si è assunta l’impegno di dare il buon esempio rendendo le sue attività produttive a zero emissioni nette entro il 2050, partendo da una prima riduzione di almeno il 48% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019”.

Com’è nata la collaborazione con Cobat e come si sta sviluppando?

“La collaborazione con Cobat nasce nel 2014 dal rapporto allora esistente con la società Nuove Energie che ai tempi faceva parte del gruppo Schüco prima che fosse acquisita dal gruppo Viessmann. Automaticamente abbiamo così portato in Viessmann i pannelli fotovoltaici gestiti da Nuove Energie e la parte legata allo smaltimento delle componenti elettroniche delle pompe e delle componente sempre elettroniche delle caldaie. Si tratta di aspetti importanti perché oggi buona parte delle innovazioni riguardano in modo specifico proprio il funzionamento delle componentistica elettronica, l’interfaccia, la connettività”.

Non solo attenzione all’ambiente: Viessmann rappresenta anche un’importante realtà dal punto di vista occupazionale. Quanti lavoratori ci sono nelle vostre sedi italiane?

“Circa 300 lavoratori in tre divisioni. Una caratteristica peculiare di Viessmann è rappresentata dal fatto che la quasi totalità della forza vendita sono i dipendenti. Anche la nostra azienda crede nel fatto che la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente possano ben sposarsi con l’occupazione e i risultati economici”.

Quest’anno Viessmann ha deciso di essere partner ufficiale del Giro d’Italia. In cosa consiste questa collaborazione e quali sono gli obiettivi?

“L’obiettivo è quello di promuovere insieme i valori a noi cari della sostenibilità e dell’innovazione. Siamo soddisfatti di come si sta sviluppando questa partnership. I tratti in comune tra lo sport - e in particolare la competizione ciclistica in maglia Rosa - e Viessmann sono la popolarità e la capillarità. Il Giro attraversa infatti non solo le grandi città, ma anche le province e i piccoli comuni d’Italia. Entra insomma nelle case di tutti, come la nostra azienda fa con le caldaie e altri impianti. Molti dei nostri prodotti sono adatti per le abitazioni unifamiliari, dove l’indipendenza e l’autonomia energetica sono più facili da sviluppare. Guardiamo quindi non solo ai condomini dei grandi centri abitati, ma anche alle case singole dei paesi dove attuare le nuove forme di efficientamento energetico è più facile”.

Quali sono le prossime sfide che Viessmann affronterà in termini di progetti e nuovi obiettivi aziendali?

“Il prossimo futuro sarà contraddistinto dalla transizione verso l’elettrico. Questo processo, già in corso da anni e necessario per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione anche in ambito residenziale, sta subendo una forte accelerazione a causa dell’aumento dei costi del gas legati alla guerra in Ucraina. Il focus di Viessmann è ora l’Accelerated Active Transition: l’azienda ha appena comunicato di aver investito oltre un miliardo di euro nella casa madre di Allendorf sulle pompe di calore. Una scelta dettata proprio dalla volontà di accelerare questo processo di transizione per quanto ci può competere. Si tratta di un cambiamento che coinvolge tutta la filiera installatori, i progettisti, i tecnici di altre aziende, la rete elettrica. Rete che ad oggi non sarebbe in grado di sostenere questa rivoluzione elettrica. Anche il distributore deve quindi potenziare le reti, gli impianti di storage. Ogni attore deve fare bene la propria parte, altrimenti il meccanismo si inceppa. Per esempio, si fatica a trovare installatori, se cresce la domanda di pompe di calore diventa necessaria una preparazione tecnologica ancora più marcata, senza dimenticare il fatto che numerose aziende produttrici sono chiamate a una riconversione dei propri prodotti. La transizione energetica ha insomma molti aspetti, e Viessmann è pronta a svolgere il proprio compito”.

Tenendo conto di tutti questi cambiamenti e della necessità di insistere con le rinnovabili, come sarà la casa del futuro?

“Quando immaginiamo la casa del futuro pensiamo al termine ‘prosumer’, coniato di recente. Questa parola rappresenta un crossover tra produttore e consumatore perché nelle case più moderne ed efficienti il capo famiglia sarà allo stesso tempo produttore di energia elettrica con pannelli e pompa di calore, e utilizzatore. Avremo quindi maggiore autonomia e meno inquinamento”.

Dal punto di vista di un’importante realtà industriale come la vostra, notate un aumento di sensibilità verso i temi legati alla sostenibilità da parte della clientela?

“Sì, la sensibilità verso questi temi indubbiamente sta crescendo. I clienti più attenti a questi aspetti appartengono soprattutto alle nuove generazioni. I più giovani hanno però meno denaro a disposizione per investimenti intelligenti e green. In futuro aumenterà il numero di famiglie che sceglieranno le pompe di calore e impianti alimentati a rinnovabili. Oggi il punto di equilibrio tra costi e sostenibilità lo troviamo soprattutto nei trentenni e quarantenni. Da parte nostra continuiamo a promuovere il valore della sostenibilità anche partecipando a eventi pubblici importanti come la prossima Fiera MCE, la Mostra Convegno Expocomfort che si terrà a tra fine giugno e inizio luglio a Milano. Si tratta della vetrina più prestigiosa per le aziende del nostro settore, il punto di riferimento fieristico per il mondo del riscaldamento e dei condizionatori. E Viessmann non può certo mancare”.