Giugno n°2 2022

Symbola

Foto: Symbola, Adobe Stock

Coesione, innovazione, libertà sono le parole chiave di quest’anno del Festival della Soft Economy e del Seminario Estivo della Fondazione Symbola che si intitola “La forza della sostenibilità” e che si terrà a Treia dal 5 al 9 luglio. Arrivato alla sua XX edizione il Seminario Estivo e il Festival della Soft Economy alla X edizione è uno degli appuntamenti di riferimento per la riflessione sui temi della sostenibilità, dello sviluppo, della competitività e del posizionamento strategico del Paese.

Quest’anno al centro dell’attenzione del Festival e del Seminario Estivo c’è il tema della sostenibilità che non è un vincolo astratto ma una chiave per le difficili sfide che abbiamo davanti. Come dice il Manifesto di Assisi affrontare con coraggio le crisi legate al clima, alla pandemia, alla guerra è necessario, ma rappresenta anche un’occasione per costruire un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. Possiamo farlo a partire dalla convinzione che non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia. Possiamo farlo se chiamiamo a raccolta le energie migliori e se guardiamo il nostro Paese negli occhi, senza pigrizia e con più empatia. È la missione da sempre condivide la Fondazione Symbola.

La pandemia ha fatto riemergere l’esistenza delle geografie e il ruolo dei territori che saranno i protagonisti dei primi due giorni iniziali del Festival della Soft Economy: dalla sfida “centrale” della ricostruzione, decisiva certamente per i territori direttamente interessati, per l’intera regione Marche e più in generale per l’Appennino, alla presentazione di esperienze e al confronto sulle strategie per tornare ad abitare borghi e piccoli comuni. Il primo giorno di Festival si discuterà di strategia, obiettivi, attuazione del Piano nazionale complementare per l’Appennino centrale.

Il secondo giorno si parlerà di transizione, sostenibilità, comunità, innovazione con IFEL e nell’ambito del programma ArtLab22 con la Fondazione Fitzcarraldo e Anci si discuterà dei nuovi modelli di collaborazione per la gestione e valorizzazione culturale e sociale del patrimonio pubblico degli enti territoriali: co-programmazione, co-progettazione, Partenariato Speciale Pubblico-Privato.

Le imprese culturali e creative, sviluppo territoriale, coesione sociale saranno i temi del terzo giorno e una sessione sulla sostenibilità e sicurezza alimentare in un mondo che cambia con la partecipazione di personalità del Parlamento Europeo, della FAO e della Coldiretti.

Gli ultimi due giorni del Seminario Estivo metteranno al centro la sostenibilità, la transizione energetica e l’economia circolare. Sono in programma diversi appuntamenti con tanti protagonisti del Parlamento Europeo, imprenditori, molti amministratori locali, persone del mondo della cultura e del terzo settore e tante altre personalità.

Al centro del doppio appuntamento treiese c’è il tema della ripresa nel segno della transizione ecologica, sociale e digitale portata avanti dall’Unione Europea e della prova per il nostro Paese di saper utilizzare al meglio le ingenti risorse comunitarie, dal Green Deal al Recovery Found fino al nuovo ciclo dei fondi strutturali. Per questo le giornate del Seminario Estivo saranno dedicate alle opportunità dell’Italia di essere protagonista di questo cambiamento grazie al suo soft power, fatto di sostenibilità, bellezza, innovazioni sociali e tecnologiche e creatività. A patto di saper cogliere la crisi come occasione per cambiare in meglio, da cogliere uniti, insieme perché “nessuno si salva solo”. Tra i promotori ci sono Unioncamere, la Camera di Commercio delle Marche, la Regione Marche, IFEL- Fondazione ANCI, Comieco, Uncem, Legambiente, Coldiretti, Cobat.

Per affrontare le sfide che ci attendono non basterà il pur necessario e imponente intervento pubblico: servono valori e culture, empatia e tecnologia. Servono le energie delle persone e quelle delle imprese. Serve coesione sociale: impossibile senza un ruolo forte del terzo settore, dei territori, delle comunità e delle istituzioni locali, a partire dai piccoli comuni. L’Italia insieme all’Europa, può dare un importante contributo a non sprecare le crisi, a costruire un mondo più sicuro, più civile, più gentile.