Dicembre n°5 2019

Social Football Summit

Allo Stadio Olimpico di Roma si è parlato di come il calcio, sport più seguito al mondo, possa promuovere innovazione, tecnologie green e sostenibilità. Presenti anche Cobat e Motus-E.

In gol per l’ambiente. Anche Cobat e Motus-E hanno preso parte allo Stadio Olimpico di Roma al Social Football Summit, il primo evento internazionale dedicato alla sharing knowledge e al networking sul Digital Marketing e sull’Innovazione nella Football Industry. Un evento nato dall’esperienza di “Go Project” e “Social Media Soccer” che nella prima edizione aveva catalizzato l’attenzione di molti professionisti, operatori economici e agenzie di comunicazione e marketing.

Nella seconda edizione 2019 l’interesse per l’evento è cresciuto ancora di più e si è discusso anche di ambiente, innovazione e sostenibilità, temi di stretta attualità legati al futuro non solo della cosiddetta industria sportiva, ma dell’intera collettività. Un’attenzione specifica è stata rivolta ai luoghi dove si pratica il calcio, la disciplina sportiva più seguita al mondo. Rendere gli stadi più ecosostenibili, gli impianti alimentati con energie pulite, i sistemi di trasporto ad essi collegati più green e i materiali utilizzati nel settore meno inquinanti e riciclabili, sono tutte azioni che favoriscono vantaggi diretti per la difesa dell’ambiente, e allo stesso tempo rappresentano uno prezioso strumento educativo nei confronti della vasta platea di pubblico che ama il gioco del pallone. 

«Il calcio è lo sport più seguito al mondo - hanno ricordato i promotori del Social Football Summit - per questo motivo coloro che operano nel settore, dai dirigenti agli atleti e non solo, devono cercare di dare il proprio contributo per rendere il mondo del calcio più sostenibile e innovativo. All’edizione 2019 dell’evento di Roma abbiamo quindi deciso di parlare anche di “Smart Arenas” con chi sta contribuendo a realizzare questa trasformazione: Motus-E, Enel X,?Gewiss, ABB e Cobat». Ognuno per le proprie competenze, queste aziende stanno dando il proprio apporto per un calcio sempre più green. Un esempio concreto arriva dall’operato del Consorzio e si collega al settore della mobilità sostenibile. «Le batterie al litio utilizzate per alimentare?i veicoli elettrici sono ancora una risorsa da riutilizzare per stoccare l’energia delle smart cities e degli stadi del futuro - ha sottolineato Luigi De Rocchi, responsabile dell’Area Studi e Ricerche di Cobat - Insieme agli altri partner della filiera, abbiamo recentemente promosso un Memorandum of Understanding per lo sviluppo della “second life” delle batterie delle auto a emissioni zero». L’accordo, sostenuto anche da Enel e dal Politenico di Milano, nasce in particolare con l’obiettivo di realizzare una filiera nazionale, la quale, mediante il riutilizzo delle batterie giunte a fine vita, possa produrre nuovi moduli rigenerati da destinare all’accumulo di energia. Una filiera di processo che consenta il disassemblaggio in sicurezza degli accumulatori e la verifica dello stato delle singole celle, per arrivare all’individuazione delle parti ancora utilizzabili. Da qui si potrebbe poi arrivare alla creazione di storage per alimentare con energia elettrica, e quindi pulita, le smart cities e gli stessi stadi di calcio. 

Dino Marcozzi, segretario generale di Motus-E, ha invece posto l’attenzione sulle attività di ricerca portate avanti dall’associazione da lui guidata, la prima a livello italiano costituta su impulso dei principali operatori industriali, del mondo accademico e dell’associazionismo ambientale, per accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica anche in Italia. Dalla mobilità a emissioni zero, oltre a una generale e quanto mai necessaria difesa dell’ambiente, possono inoltre arrivare contributi per ripensare gli impianti sportivi in ottica green. I relatori hanno quindi ricordato lo stretto legame tra i temi della sostenibilità e quelli dell’innovazione. 

“La Football Industry è un settore in costante espansione, complice il contributo dell’innovazione, dell’evoluzione dei social media e del marketing digitale - hanno aggiunto gli organizzatori dell’evento - L’obiettivo è quello di creare consapevolezza sulle opportunità che il digital e i social offrono alle aziende, soprattutto ai team, che investono nel calcio e sulle possibilità di sviluppare nuovi modelli di business e revenue. La seconda edizione del Social Football Summit si è svolta allo Stadio Olimpico di Roma e ha visto coinvolti rappresentanti di club calcistici italiani ed esteri, rappresentanti delle istituzioni, agenzie di digital image, esperti di digital strategy e top international brand. Con questo evento abbiamo voluto condividere l’importanza dei social media nel calcio e la loro declinazione per rafforzare il rapporto tra tifosi, squadre, player e sponsor. E poi ancora, abbiamo cercato di promuovere l’innovazione come motore di sviluppo. Il Team del Social Football Summit è nato dall’incontro di esperti del settore della comunicazione e del digital alla continua ricerca di soluzioni innovative e creative. Il Social Football Summit rappresenta un’occasione irripetibile per tutti i professionisti e gli appassionati del settore».

Tra i protagonisti dell’evento di Roma non sono potuti mancare volti celebri del mondo del calcio. Tra loro il Ct della Nazionale, Roberto Mancini, al quale i giornalisti dello staff del Social Football Summit hanno chiesto un parere sul rapporto tra il mondo del calcio e i social network. «Io sono attivo sui social, ma non troppo - ha esordito Mancini ai microfoni degli intervistatori - I calciatori sono ragazzi giovani, nati con i social, e quindi è comprensibile la loro attenzione a questi strumenti di comunicazione. Io ho poco da consigliare loro, più che altro dovrebbero limitarsi un po’ nel mettere in mostra alcuni aspetti della loro vita privata. Parlare invece di calcio e lavoro ci può stare». Un sì ai social dunque, ma con un appello alla moderazione, da parte di Mancini che ha poi parlato del summit di Roma al quale ha preso parte anche Cobat. «Credo che ormai il calcio sia diventato un’industria da diversi anni - ha aggiunto il mister azzurro - Quindi meeting come questo, pensati per confrontarsi, analizzare gli aspetti legati allo sport e trovare soluzioni e idee nuove, sono sicuramente un’ottima opportunità». 

Molto interessante anche il contributo portato da Marino Bartoletti, colonna del giornalismo sportivo. «Lo sport è un prezioso strumento educativo, utile per crescere e diventare cittadini migliori - ha dichiarato Bartoletti prendendo spunto da quanto scritto nei suoi ultimi libri - Penso ai più giovani, ma non solo. Al Social Football Summit si è parlato di innovazione, futuro e socializzazione. Tutti temi che declinati nei confronti dei ragazzi e della collettività sono assolutamente fondamentali». E tra questi non potevano mancare difesa dell’ambiente e sostenibilità.