Giugno n°2 2022

Eolico

Foto: Adobe Stock Wikipedia

Era il 2010 quando Cobat, anticipando con lungimiranza la normativa introdotta solo anni più tardi, diede avvio alla prima filiera Italiana per il tracciamento, la raccolta e il corretto trattamento dei pannelli fotovoltaici a fine vita con il recupero delle componenti tecnologiche e altri materiali riciclabili.

Ed ecco nascere proprio sul finire del 2021 Cobat Compositi, la prima filiera italiana per la gestione del fine vita dei materiali compositi, confermando ancora una volta la vocazione alla ricerca di soluzioni d’avanguardia propria sia di Cobat sia del Gruppo Innovatec per la gestione “circolare” di un sempre più ampio ventaglio di prodotti.

Cobat Compositi è il consorzio volontario italiano per la corretta raccolta, trattamento e avvio a recupero di prodotti a fine vita, scarti di lavorazione e produzione realizzati in materiale composito, principalmente costituiti da fibra di vetro e di carbonio. Il consorzio offre alle imprese servizi integrati e specificatamente pensati per le esigenze e le caratteristiche dei settori di appartenenza, come eolico, nautico, automotive, aerospazio e costruzioni ed è inoltre in grado di fornire servizi di gestione di altri materiali associati alla dismissione di compositi, bonifiche ambientali, consulenze ambientali a 360 gradi e corsi di formazione dedicati.

I soci e i clienti di Cobat Compositi sono quindi principalmente rappresentati da proprietari e gestori di parchi eolici, cantieri nautici, gestori di porti ed aeroporti, industria automotive, settore delle costruzioni e chiunque produca, attraverso la propria attività professionale, rifiuti e/o scarti di lavorazione in fibra di vetro e di carbonio. Il consorzio è aperto alla partecipazione di tutti gli attori della filiera, ossia produttori di beni in fibra di vetro e carbonio, operatori della raccolta, produttori di rifiuto ed impianti di trattamento e recupero finali.

Ma cos’è un materiale composito?

Si definisce materiale composito un materiale eterogeneo, costituito da due o più elementi con proprietà fisiche differenti, le cui proprietà si integrano in un materiale “nuovo” con caratteristiche superiori dal punto di vista fisico, meccanico, chimico, estetico. Esistono compositi naturali (legno - ossa) e artificiali. Estremizzando possiamo ad esempio dire che uno dei primi “compositi” artificiali della storia sia stato il mattone risultante dall’impasto di fango e paglia di qualche millennio fa.

I prodotti in composito sono davvero innumerevoli e a volte, per i più, “inaspettati”. In particolare parliamo ora di compositi costituiti con fibra di vetro o fibre di carbonio

Il vetro è un materiale fragile? Si e anche no: se viene filato a diametri d’ordine inferiore al decimo di millimetro il vetro perde la sua caratteristica fragilità per divenire un materiale ad elevata resistenza meccanica poi le fibre ottenute vengono ulteriormente rafforzate dall’impiego di resine sintetiche. Nascono così i compositi di vetroresina.

A partire dalla metà del ‘900 la vetroresina è stata utilizzata per la costruzione di oggetti esposti agli agenti atmosferici, in particolare: automobili e imbarcazioni, piscine, serbatoi, lucernari, box telefonici. Per le sue eccellenti doti di leggerezza, solidità, resistenza alle sollecitazioni e all’usura la vetroresina viene usata nel settore aeronautico, nella costruzione delle pale eoliche, nella produzione di attrezzi sportivi. Per la sua resistenza alla corrosione in ambienti basici come l’acqua marina la vetroresina viene utilizzata per produrre tubazioni, vasche, silos, grigliati. Grazie a un’altra sua proprietà, quale la scarsa conducibilità elettrica, è spesso usata per la costruzione di coperture di apparecchiature elettrotecniche.

L’industria automobilistica si avvale della vetroresina per la sua caratteristica leggerezza per creare, ad esempio, componenti aggiuntivi prettamente estetici di carrozzerie o di carene. Inoltre è usata nell’industria spaziale data la proprietà di resistere alla decompressione.

In ambito medico la vetroresina viene utilizzata per produrre speciali protesi, tutori, protezioni, e fasciature. Dai primi anni Settanta la vetroresina è stata impiegata nella costruzione di canne da pesca e anche dopo l’introduzione di attrezzi in carbonio, non è cessata la produzione di questo tipo di canne proprio per la loro economicità.

Nel campo dell’ingegneria civile le fibre di vetro sono impiegate nella realizzazione di manufatti in fibrocemento. Nell’arredamento per piatti doccia e lavandini.  E ancora, nella scultura la vetroresina viene utilizzata per la produzione dei calchi di fusione ma anche di statue.

Altri eccellenti compositi sono realizzati con fibre di carbonio e matrici di resina o altro materiale plastico o metallo. Le funzioni della così detta matrice sono quelle di tenere in posa le fibre di carbonio (affinché mantengano la corretta orientazione nell’assorbire gli sforzi), di proteggerle e di mantenere la forma del manufatto composito.

Per la realizzazione di strutture in composito le fibre di carbonio vengono dapprima intrecciate in veri e propri panni in tessuto di carbonio e una volta messi in posa vengono immersi nella matrice. Tra le caratteristiche della fibra di carbonio spiccano l’elevata resistenza meccanica, la bassa densità, la capacità di isolamento termico, resistenza a variazioni di temperatura e all’effetto di agenti chimici, buone proprietà ignifughe.

Molti i settori industriali che si avvalgono di compositi in fibre di carbonio. Quello aeronautico ed automobilistico ad esempio dove la leggerezza del mezzo è associata ad un minore consumo di carburante. La leggerezza di tali materiali è sfruttata anche in ambito sportivo, dove il minor peso dell’attrezzatura sportiva permette di aumentare le performances degli atleti; in particolare tali materiali sono utilizzati nella costruzione di: carrozzerie e componenti di auto da corsa, biciclette, canoe, sci nautici, suole di alcune scarpe da calcio, per renderle più flessibili e leggere, mazze da golf, canne da pesca, racchette da tennis, archi e frecce, caschi di protezione, costumi professionali da nuoto, guanti da motociclismo. Anche alcuni strumenti musicali sono oggi prodotti in questo composito.

In chiusura si può ben dire che Cobat Compositi ha dato il via ad una filiera - produttori, importatori, utilizzatori, detentori del rifiuto, impianti di trattamento e recupero - che potrà rendersi protagonista attiva di quello sviluppo sostenibile che apporta benefici non solo all’ambiente, ma anche all’intero sistema economico nazionale, limitando gli sprechi, recuperando nuove materie prime ed energia, e - infine - riducendo a zero il conferimento in discarica. Il tutto in conformità ai più elevati standard ambientali, nel pieno rispetto della normativa vigente.