Marzo n°1 2023

Cobat tessile

Foto di: Archivio Cobat e Adobe Stock

Promuovere l’economia circolare anche nel settore tessile, mettendosi al servizio di aziende e produttori di tessuti, abbigliamento ed accessori nella gestione del fine vita. Questa la mission di Cobat Tessile, l’importante realtà consortile italiana costituita - a Marzo 2022 - da Cobat spa e promossa da Produttori e associazioni di categoria del settore tessile. Il nuovo Consorzio nasce nel pieno dell’evoluzione normativa in corso, che dal 1 Gennaio 2022 ha previsto l’obbligo di raccolta differenziata dei prodotti tessili a carico dei comuni e che - muovendosi nella direzione tracciata dal piano d’azione per l’economia circolare adottato dalla Commissione europea - ha il compito di delineare il perimetro per la cosiddetta Extended Producer Responsability (EPR).

In questo scenario Cobat Tessile si configura come il Consorzio italiano per la raccolta, il trattamento e l’avvio a recupero di prodotti tessili giunti a fine vita che può contare sulla partecipazione di importanti realtà italiane del settore, a partire dai propri soci fondatori: i produttori di F.lli Campagnolo Spa, Leva Spa e Remmert Spa. Inoltre fanno parte di Cobat Tessile le Associazioni delle piccole, medie e grandi imprese: Cna, Confartigianato, Casartigiani e Confindustria Toscana Nord. Infine società attive nel settore della tintoria e del riciclo come Tintess Spa.

Il 23 dicembre 2021, Cobat Tessile ha depositato al Ministero della Transizione Ecologica e al Ministero dello Sviluppo Economico istanza di parte per essere riconosciuto come sistema volontario di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), relativamente alla gestione del fine vita dei prodotti contenenti fibra tessile. Poi, nel marzo del 2022, la nascita ufficiale del Consorzio.

La mission del Consorzio è aiutare le aziende a perseguire uno sviluppo sostenibile

“La mission del Consorzio è rendere protagonisti dell’economia circolare i produttori, gli utilizzatori e gli importatori di prodotti realizzati in tessuto e degli scarti derivanti dalle attività di produzione, trasformando i loro beni a fine vita in nuove materie prime o in energia - conferma la dirigenza di Cobat Tessile - Aiutiamo le aziende aderenti ad adempiere alle nuove normative nazionali ed europee perseguendo uno sviluppo sostenibile che apporti benefici non solo all’ambiente, ma all’intero sistema economico nazionale, riducendo gli sprechi e generando nuove materie prime”.

Il Consorzio offre ai produttori aderenti servizi integrati e personalizzati di gestione ambientale, con particolare attenzione alla gestione del fine vita e al riutilizzo, come riportato nel documento EU Strategy for Sustainable and Circular Textiles, presentato il 30 marzo scorso dalla Commissione Europea. Inoltre, notevole attenzione è rivolta alla Ricerca e Sviluppo di nuove tecnologie per il corretto recupero di materie prime da immettere nel mercato riducendo i consumi idrici ed energetici.

Inoltre, notevole attenzione è rivolta alla Ricerca e Sviluppo di nuove tecnologie per il corretto recupero di materie prime da immettere nel mercato riducendo i consumi idrici ed energetici.

Il presidente Maurizio Sarti: “Pronti alle nuove sfide che la società si pone”

“La costituzione di Cobat Tessile risponde alle nuove sfide che la società si pone - ha dichiarato il presidente Maurizio Sarti - Grazie alla Piattaforma Cobat, erede di una storia ultra trentennale, maturata con la gestione di una molteplicità di filiere, il neonato consorzio affronta con resilienza i mutamenti delle norme e del mercato, ed è in grado di fare innovazione attraverso l’economia circolare”.

Il Consorzio è dunque pronto a svolgere la propria parte al fianco delle aziende tessili per guardare a un futuro sostenibile sia da un punto di vista ambientale che economico, secondo il paradigma della circular economy che prevede di mettere in campo le azioni in grado di garantire una nuova vita ai materiali non appena diventano scarti.

“In attesa dell’evoluzione normativa - ha quindi sottolineato il Presidente Sarti - l’obiettivo è quello di diffondere l’importanza della condivisione della conoscenza a ogni attore della filiera per offrire a tutte le imprese italiane interessate al fine vita dei prodotti tessili, una serie di servizi integrati sempre più competitivi e sostenibili, a livello ambientale, economico e sociale”.

I servizi offerti da Cobat Tessile a tutti gli attori della filiera 

Il nuovo consorzio è quindi aperto alla partecipazione di tutti gli attori della filiera, rappresentati dai produttori di tessuto, imprese specializzate in abbigliamento e accessori, associazioni di categoria. I servizi di Cobat Tessile: un sistema informatico in grado di tracciare il rifiuto dalla raccolta al trattamento; un Network di impianti di trattamento distribuiti sull’intero territorio nazionale; strumenti di formazione mirata e personalizzata su temi specifici, realizzata da Cobat Academy, la piattaforma di formazione e consulenza in economia circolare, sostenibilità ambientale, salute e sicurezza.

Cobat Tessile può contare sul know how di Cobat, che lavora a stretto contatto con le principali imprese tecnologiche del Paese e continua a scommettere su innovazione e ricerca, consapevole che i prodotti di oggi sono le materie prime di domani. Forte di una leadership e di un’esperienza di oltre 30 anni, Cobat oggi garantisce non solo un servizio efficiente di gestione dei prodotti a fine vita, ma anche soluzioni, consulenza e formazione per le imprese che vedono nello sviluppo sostenibile una fonte di opportunità e vogliono esserne protagoniste.

Il valore aggiunto garantito dal Network Cobat

Nato come Consorzio, Cobat si è evoluto diventando una Spa Società Benefit che oggi fa parte del Gruppo Innovatec. In particolare Cobat è controllata da Haiki+, subholding del Gruppo dedicata all’economia circolare. Cobat offre alle imprese servizi integrati e personalizzati di raccolta, trattamento e avvio al riciclo di pile e accumulatori esausti, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), inclusi i moduli fotovoltaici, e gli pneumatici fuori uso (PFU), ed è in grado di gestire qualsiasi altra tipologia di prodotto giunto a fine vita (pericoloso e non). Presente capillarmente sull’intero territorio nazionale grazie a un network logistico e di impianti accuratamente selezionati in base ai più rigidi standard, garantisce il principio di prossimità, ottimizza i costi e minimizza l’impatto ambientale. La piattaforma Cobat, inoltre, assicura la massima sostenibilità economica e ambientale ai produttori e agli importatori di beni tecnologici che, per legge, si devono occupare della gestione di questi prodotti quando giungono a fine utilizzo.

La ricetta green di Cobat Tessile presentata a Ecomondo

Tutti questi aspetti sono stati illustrati proprio a Ecomondo da Michele Zilla, Direttore Generale di Cobat Tessile. “Abbiamo accolto con entusiasmo e responsabilità la sfida che il mondo dell’industria del tessile ci pone - ha spiegato Michele Zilla - In attesa che la normativa nazionale, in accordo con le Direttive Europee, regoli le attività del comparto, Cobat Tessile è al fianco dei produttori/importatori di tessuto e di prodotti tessili, dei produttori/importatori di accessori, delle associazioni di categoria.

Il General Manager Michele Zilla: “Ci occupiamo da oltre 30 anni di prodotti a fine vita”

Alla fiera di Rimini è così stata presentata la ricetta per vincere la sfida green secondo Cobat: raccolta selettiva, tracciamento del rifiuto e formazione continua. “Cobat si occupa di prodotti giunti a fine vita da oltre trent’anni - aggiunge il dott. Zilla - per questo sappiamo bene come ogni comparto e ogni tipologia di prodotto, per diventare parte e protagonista di un sistema virtuoso secondo i principi dell’economia circolare, necessiti di analisi, investimenti e ricerca. La nostra soluzione prevede: raccolta selettiva, un sistema informatico che tracci il rifiuto e una piattaforma dedicata alla consulenza. Oggi al consorzio aderiscono produttori che operano nel settore dei tessuti, dello sportswear, dell’alta moda e degli accessori. Le parole d’ordine, come sempre, restano i principi dell’economia circolare applicati alla filiera specifica: allungare il ciclo di vita del bene trasformandolo in nuova materia o energia, a partire da una raccolta selettiva, in grado di incrementare quantità e qualità dei materiali recuperati”.

Michele Priori, Consigliere di Amministrazione di Cobat Tessile, ha aggiunto: “È essenziale in questa fase di transazione normativa mettere le imprese nella condizione di essere protagoniste del cambiamento creando insieme una filiera sostenibile e tracciabile di gestione dei prodotti immessi al consumo”.

In arrivo il Decreto introduttivo della responsabilità estesa del produttore

Lo scorso 2 Febbraio, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha annunciato la prossima uscita del Decreto introduttivo della Responsabilità estesa del produttore nel settore tessile aprendo le consultazioni con Cobat Tessile e tutti gli attori coinvolti.