Il settore degli ELV (End of Life Vehicles) mostra da un lato importanti cambiamenti dovuti al progresso tecnologico, dall’altro è da anni in attesa di una modifica della normativa di riferimento. È quanto emerso durante uno dei convegni organizzati durante Ecomondo per fare il punto sul riciclo delle componenti dei veicoli non più funzionanti e sulle normative di riferimento per smaltire e dare una nuova vita a questi materiali.
“Il mondo dell’ELV: novità e prospettive” è stato il titolo del convegno al quale ha preso parte anche Luigi De Rocchi, responsabile dell’Area Studi e Ricerche di Cobat e presidente di Cobat Tyre. Il Consorzio può fornire un contributo importante all’economia circolare nel settore dell’ELV, grazie al lavoro che sta portando avanti per il recupero delle batterie al litio e per favorire la diffusione di auto elettriche.
Ad aprire il dibattito curato dal Comitato tecnico-scientifico di Ecomondo è stato Anselmo Calò, presidente di Fise Unicircular, l’Unione Imprese Economia Circolare. Subito dopo Giorgio Brandi (direttore Servizio Gestione Pra) e Pietro Marianella (Direzione generale per la Mctc) hanno parlato del “Documento unico di circolazione nel nuovo sistema di radiazione”. Spazio quindi alla relazione sul Sives e le sue applicazioni, a cura dell’avvocato bolognese Luca Ceccaroli, e sul Registro rifiuto elettronico di cui ha parlato Francesco Mancini della Segreteria Albo Gestori Ambientali. L’attenzione si è quindi spostata sulle prospettive del settore. Francesco Bonino (Responsabile FCA/Anfia - ELV Manager) ha approfondito i temi legati al recepimento delle Direttive del Pacchetto Economia circolare, mentre Danilo Bonato (Direttore Generale Remedia) si è rivolto alla platea con un focus sui “Modelli evoluti di Responsabilità del Produttore per il futuro dell’ELV”.
«Il recepimento del Pacchetto sull’economia circolare e la revisione della direttiva 2000/53/CE rappresentano purtroppo solo una lieve opportunità per migliorare l’efficienza della filiera dell’automotive e affrontare le diverse criticità che riguardano la gestione degli ELV - hanno sottolineato i tecnici del Comitato tecnico-scientifico Ecomondo e di Fise Unicircular - L’introduzione nella legislazione nazionale di uno schema di responsabilità estesa del produttore (EPR), l’individuazione di forme di promozione per il riutilizzo dei componenti e il rafforzamento dei sistemi di tracciabilità dei veicoli sono le principali tematiche in fase di discussione all’interno della filiera. Potrebbe costituire, invece, un incentivo al miglioramento della raccolta e della gestione degli ELV l’individuazione di una soluzione al problema del “car fluff” che in Italia, in assenza di opportuni sbocchi, viene smaltito in discarica determinando l’impossibilità di raggiungere i target europei (previsti dalla Direttiva 2000/53) aumentando i costi complessivi della filiera».
Sempre in merito alle prospettive del settore ELV, Luigi De Rocchi ha parlato di auto elettriche e di cosa cambia nel mercato e nella gestione delle batterie. «Cobat può contare su 30 anni di esperienza nella gestione di rifiuti del settore automotive e non solo: pile e accumulatori, Raee e pneumatici fuori uso - ha ricordato innanzitutto De Rocchi - Il network del Consorzio è in grado di gestire ogni tipo di rifiuto con 70 punti Cobat in tutta Italia che ci hanno permesso di conquistare il primo posto nella gestione del fine vita delle batterie, il 5° nei Raee e il terzo per quanto concerne gli Pfu. Ora siamo pronti per il mercato del futuro, quello degli accumulatori al litio. L’immesso al consumo di batterie al litio sta aumentando rapidamente a livello mondiale, dai 23 Gwh del 2016 ai circa 110 Gwh entro il 2025. Solo in Europa passerà da 5 a 20 Gwh».
E anche nel nostro Paese, fino a poco tempo fa ancora tra i più “freddi” nei confronti dell’elettrico, i veicoli a emissione zero stanno iniziando a prendere piede. Secondo le previsioni di espansione del mercato in Italia, già nel 2020 dovrebbero essere immatricolate 11.000 auto tra elettriche, ibride e plug-in. Questo significa ben 11.000 batterie agli ioni di litio con un ciclo di vita medio di 8 anni. Siamo pronti per affrontare questa nuova sfida, considerando anche il fatto che si tratta di materiali molto delicati e che nel nostro Paese non esistono impianti specializzati per il loro trattamento? «Cobat, in partnership con il CNR e il Politenico di Milano ha individuato e brevettato una tecnologia innovativa, efficace ed ecosostenibile per il corretto riciclo e recupero degli accumulatori al litio - ha risposto De Rocchi - Abbiamo già trovato i partner industriali per progettare e realizzare il primo impianto di trattamento in Italia, con vantaggi in termini di logistica, costi minori e processo di trattamento efficiente». Il Consorzio lavora inoltre al riutilizzo degli accumulatori al litio come storage per l’energia elettrica e più in generale alla realizzazione di un know-how specifico per la gestione di queste batterie.
Sempre in merito al fine vita dei veicoli, va infine ricordato il Progetto Autodemolitori. Cobat ha creato la prima piattaforma dedicata all’economia circolare dell’automotive che mette in connessione le case automobilistiche con gli autodemolitori. La piattaforma garantisce la possibilità di monitorare e tracciare in totale trasparenza e in linea con i migliori standard europei, il fine vita dei veicoli in tutte le sue componenti.
CAR è la prima confederazione di autodemolitori che ha aderito al progetto e anche il suo presidente Alfonso Gifuni è intervenuto al convegno sul mondo dell’ELV parlando delle sfide future. Accordi come quelli con il Consorzio possono aiutare ad affrontarle al meglio.