Oltre 700 dipendenti, ben 74 anni di storia, 192 milioni di fatturato nel 2021 e circa 10.500.000 capi immessi ogni anno sul mercato. Sono questi i numeri più significativi di F.lli Campagnolo, gruppo leader nel settore tessile e dell’abbigliamento che riunisce i marchi CMP, Melby, Maryplaid e FC F.lli Campagnolo. Tra i pilastri dell’attività della S.p.a.con sede a Romano d’Ezzelino (in provincia di Vicenza) non ci sono però solo i risultati economici e la soddisfazione del cliente, ma anche l’impegno a favore della sostenibilità. Azioni “green” attivate su più fronti e presentate nel recente report di sostenibilità nel quale viene illustrata anche la storia di quest’azienda nata in ambito familiare e cresciuta negli anni a livello nazionale e internazionale.
Le prime pagine aziendali sono scritte da una giovane madre rimasta vedova, Maria Disegna, la quale avviò l’attività a Bassano del Grappa nel 1948. Con il buon esempio e una grande determinazione insegnò ai figli ad affrontare le sfide della vita. I cinque fratelli diventano presto uomini lungimiranti, mossi dall’energia di chi guarda al futuro con fiducia. E i risultati arrivano. Anno dopo anno la realtà familiare diventa un’azienda sempre più grande e affermata. Oggi la società è un’organizzazione integrata verticalmente capace di verificare l’intero processo produttivo, dal filato alla spedizione del prodotto finito. Conta sei stabilimenti produttivi di proprietà, tra Italia, Tunisia e Romania.
Una storia familiare e una crescita continua
F.lli Campagnolo ha chiuso l’esercizio 2021 con il bilancio migliore di sempre, nonostante il complesso periodo della pandemia, che ha messo a dura prova le imprese e i singoli individui, imponendo a tutti di reagire con prontezza e in modi inediti alle sfide del momento. “Questo risultato è il frutto di un percorso che non abbiamo fatto da soli e l’averlo raggiunto ci ha reso ancor più consapevoli della nostra responsabilità verso coloro che ci hanno aiutato a raggiungerlo, in particolare i nostri diretti collaboratori - spiega la famiglia Campagnolo - Crediamo nel rispetto delle persone, del loro tempo e del loro impegno. Crediamo nell’attenzione verso il territorio in cui operiamo e verso i nostri sostenitori, nella funzione sociale dell’impresa e nel suo ruolo nel creare valore oltre al profitto. Nel tempo la comunità e il nostro territorio si sono ampliati, e non guardiamo più solo fuori dal cancello aziendale: oggi siamo chiamati a guardare oltre, perché l’ambiente che ci circonda ha bisogno del nostro contributo, tanto quanto la nostra comunità locale”.
Ecco allora l’attenzione alla sostenibilità, diventata un elemento caratterizzante che trova linfa vitale nelle radici familiari. “Siamo da sempre una famiglia e un’impresa attenta a evitare lo spreco. Il ricordo della nostra nonna Maria che, a fine giornata, disfaceva pezzi di lana non più utilizzabili per dare vita a nuovi gomitoli multicolori, è vivo in tutti noi che adesso siamo chiamati a guidare l’azienda che lei stessa ha contribuito a creare. Fedeli alla nostra storia e ai nostri valori, ci è sembrato doveroso continuare il percorso di sostenibilità, che oggi possiamo affrontare con mezzi e strumenti in grado di rendere il nostro contributo sempre più significativo”.
Il primo report di sostenibilità
“Quest’anno presentiamo il nostro primo report di sostenibilità per manifestare il nostro impegno verso un piano di sviluppo sostenibile e per rendere disponibili le informazioni a tutti gli stakeholder in modo chiaro e trasparente” - precisa la dirigenza. Per la rendicontazione sono stati seguiti i principi dettati dagli standard pubblicati nel 2016 dal Global Reporting Initiative. “Contestualmente siamo guidati dal programma d’azione degli Sustainable Development Goals, i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, sottoscritto dai governi dei 193 paesi Onu. In questo modo riusciamo a identificare i nostri impatti significativi per l’economia, l’ambiente e la società”. F.lli Campagnolo è all’inizio del processo di rendicontazione. Nel 2021 sono stati coinvolti gli stakeholder strategici interni (dipendenti e soci) ed esterni (fornitori, clienti e agenti) attraverso sondaggi online e questionari al fine di raccogliere feedback quantitativi e qualitativi sulle esigenze specifiche per ogni tema. Lo studio ha evidenziato le tematiche prioritarie per i soggetti coinvolti e sono così stati definiti gli obiettivi di sostenibilità da raggiungere nei prossimi anni. “L’azienda desidera produrre in modo responsabile e cercare di coinvolgere, attraverso la rete di distribuzione, anche clienti e consumatori finali verso un consumo più sostenibile”. Per farlo porterà avanti un piano di riduzione dei consumi rispetto ai risultati dell’analisi di carbon footprint, uno studio del ciclo vita dei prodotti continuativi, una riduzione dell’utilizzo di carta attraverso la digitalizzazione.
L’intervista: “Importante la collaborazione con Cobat Tessile”
Per approfondire questi temi e conoscere alcuni aspetti in più della politica green aziendale, abbiamo intervistato Giorgia Sartori, Responsabile Sostenibilità di F.lli Campagnolo, ponendo l’attenzione anche sull’importante accordo con Cobat Tessile.
Quali sono gli elementi più significativi della storia di F.lli Campagnolo?
“Radici umili. La forza di una madre con 5 figli che, rimasta vedova, deve rimboccarsi le maniche e reinventarsi. Un impegno continuo, il desiderio di crescere e di guardare avanti con fiducia. Così, negli anni, ogni fratello ha sviluppato capacità specifiche. Ognuno secondo le proprie predisposizioni ha aggiunto un tassello nel cammino che ha portato al successo dell’azienda di oggi. Adesso è rimasta alla guida la famiglia di un fratello, il più piccolo, Giorgio, attuale presidente. Il Gruppo, che conta diversi marchi, è entrato in Cobat come F.lli Campagnolo. L’azienda è specializzata nell’abbigliamento sportivo e casual per tutta la famiglia: uomo, donna e bambino, ma non solo. Nel paniere c’è anche un marchio che si occupa di tessile per la casa, MaryPlaid, nato dal fiore all’occhiello di F.lli Campagnolo, la produzione del pile.
Quali progetti state portando avanti sul fronte della sostenibilità?
“Ci sono più azioni. A fine 2022 abbiamo inviato un questionario ai dipendenti italiani per sondare il loro gradimento su diverse tematiche ed aspetti dell’ambiente di lavoro e avviare un percorso di miglioramento insieme. In questi giorni partirà poi una mappatura della catena di fornitura, l’attenzione si sposterà sempre più su di essa e verrà creato un modello di qualifica di sostenibilità dei fornitori. Non possiamo dire che un nostro prodotto è sostenibile se prima non abbiamo investigato e approfondito i passaggi precedenti. È un processo lungo, impegnativo. Iniziamo con i fornitori attuali, un centinaio circa. Lavoreremo su due fronti: fotografare i loro comportamenti attuali e definire un metodo di qualifica per selezionare quelli futuri. In base a questo e alla Carbon Footprint (la quantità di emissioni di gas ad effetto serra generate lungo il ciclo di vita di un prodotto o servizio) andremo a scegliere le azioni di compensazione. Al momento l’Unione Europea non ha ancora definito i limiti delle emissioni, quindi ciò che decidiamo di compensare è ora su base volontaria. Verrà comunque il giorno in cui l’Europa, e a cascata chi ci governa, porrà dei limiti alle emissioni, ma noi ci stiamo già preparando e con l’aiuto di un team di consulenti stabiliremo quanto compensare in base a quanto abbiamo emesso. Stiamo inoltre portando avanti una diagnosi della gestione dei rifiuti e un’analisi dei prodotti continuativi allo scopo di allungare il loro ciclo di vita. Per le aziende della nostra dimensione il Bilancio di Sostenibilità sarà obbligatorio dal 2025.”
Qual è una caratteristica peculiare della vostra azienda che vi rende unici nel settore?
La flessibilità, unita alla possibilità di assumere decisioni in modo celere. Da sempre F.lli Campagnolo ha creduto nel B2B e nell’avere un magazzino ben fornito. Certo, è un nostro rischio al 100%, che però ci assumiamo perché vogliamo essere di supporto ai nostri clienti. Durante il lockdown e nei mesi successivi questa scelta si è rivelata vincente perché, a seguito delle chiusure, molti brand hanno avuto problemi nell’evadere gli ordini dato che la catena di fornitura si era interrotta. Quindi i negozianti, non appena hanno potuto riaprire, si sono ritrovati sforniti di merce e noi abbiamo potuto soddisfarli. Un’altra nostra caratteristica importante è quella di avere un organigramma snello: per qualsiasi richiesta o stimolo che viene dal mercato siamo veloci nel prendere decisioni. Niente lungaggini o burocrazie interne, ma risposte date in tempi brevissimi. Questa caratteristica è vincente, soprattutto in Italia”.
Quali ragioni vi hanno portato ad aderire a Cobat Tessile?
“F.lli Campagnolo è tra i fondatori di Cobat Tessile, il consorzio italiano per la raccolta, il trattamento e l’avvio a recupero di prodotti tessili giunti a fine vita. Costituito da Cobat Spa, la più grande piattaforma dell’economia circolare in Italia controllata dal gruppo Innovatec, Cobat Tessile è una realtà unica nel territorio nazionale. Noi abbiamo voluto essere tra i promotori del progetto: una testimonianza dell’approccio attivo verso il cambiamento. L’idea è nata in vista dell’applicazione in Italia della normativa europea nell’ambito ambientale della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR). A breve verrà estesa anche al settore tessile e calzaturiero, chiamando i produttori ad essere responsabili della gestione della fase di ciclo di vita in cui il prodotto diventa un rifiuto. In linea con il percorso di sostenibilità, essere tra i fondatori di Cobat Tessile significa dare un contributo sul tema della trasformazione dei vestiti non più utilizzabili e degli scarti in nuove materie prime o in energia produttrice. Se il punto di partenza era quello di creare condivisione di conoscenza tra tutti gli attori coinvolti, ora l’obiettivo sarà sviluppare servizi integrati sempre più competitivi e sostenibili, a livello ambientale, economico e sociale, per la gestione del fine vita dei prodotti tessili. Far parte di Cobat Tessile è motivo di orgoglio per F.lli Campagnolo, nonché testimonianza di impegno per una gestione produttiva che segua le regole dell’economia circolare in ogni sua fase”.
Come può essere supportata una realtà aziendale come la vostra nel percorso verso la sostenibilità?
Noi siamo felici di attuare queste misure green e di guardare al futuro, ma tutto questo ha comunque un costo legato ad aspetti organizzativi e alla necessità di impiegare più persone. Sarebbe dunque importante avere degli incentivi, degli stimoli inizialmente anche economici per mettere in pratica queste azioni. L’imprenditore risulterebbe così invogliato a insistere. C’è poi la necessità di semplificare. Il buon senso dovrebbe guidare coloro che si occupano di normative e regole. Nelle indicazioni sulle procedure da tenere nello smaltimento dei rifiuti, per esempio, c’è un’estrema complicazione anche di aspetti di per sé semplici. L’Italia è uno dei Paesi europei più attenti alla differenziazione dei rifiuti, esiste già un’educazione green. Nel predisporre il bilancio di sostenibilità abbiamo visto che questa azienda porta già avanti tante scelte virtuose spontaneamente. Adesso abbiamo messo ordine come è giusto e capito quali aspetti vanno migliorati. La collaborazione con Cobat ci aiuterà a proseguire al meglio lungo la buona strada intrapresa”.