Il sistema dell’autodemolizione verso il futuro. Massima tracciabilità volontaria”. Questo il tema del convegno nazionale della Confederazione Autodemolitori Riuniti, che si è tenuto al Grand Hotel di Rimini nella settimana di Ecomondo davanti a una platea di associati e operatori del settore come sempre numerosa. Alfonso Gifuni, presidente di C.A.R., e Claudio De Persio, direttore operativo di Cobat, hanno illustrato l’importante collaborazione e i servizi innovativi proposti dalla Confederazione e dal Consorzio per il fine vita dei veicoli. Come ricordato nel manifesto introduttivo all’assemblea, alla quale hanno preso parte anche diversi rappresentati delle forze dell’ordine e delle istituzioni, tutto deve ruotare intorno “all’Armonia tra i partner della filiera dei fine vita dei veicoli”. Più precisamente, quale messaggio vogliono lanciare i dirigenti di C.A.R. e quali sono le problematiche che il settore deve affrontare?
«Io avevo preparato un ragionamento più articolato, ma queste parole riassumono perfettamente il senso che vogliamo dare alla nostra assemblea annuale - risponde Alfonso Gifuni - La priorità deve essere quella di recuperare l’armonia tra tutte le parti della filiera. Se noi avessimo sempre agito all’insegna di questa sinergia, nella quale io credo profondamente, probabilmente tante piccole lacune ancora presenti nel nostro settore sarebbero già venute meno. Nel rapportarci al mondo delle istituzioni, nel dialogare in merito alle leggi non sempre chiare che riguardano da vicino gli autodemolitori, è necessario muoverci uniti. Prima dobbiamo confrontarci, poi fare sintesi e quindi sostenere in modo compatto la nostra tesi davanti all’interlocutore istituzionale affinché questo possa capire cosa modificare o aggiustare. Detto questo - incalza il presidente di C.A.R. - sono felice di confermare il nostro impegno per la massima tracciabilità volontaria delle componenti dei veicoli e la collaborazione con Cobat nel recupero dei materiali a fine vita».
Un aspetto approfondito dal direttore operativo Claudio De Persio, intervenuto al convegno insieme al presidente del Consorzio, Giancarlo Morandi, e al direttore generale Michele Zilla. «Ormai da un anno Cobat e C.A.R. stanno lavorando a un progetto di tracciabilità dei veicoli giunti a fine vita e affidati ai demolitori in Italia - spiega De Persio - Si tratta di un progetto molto ambizioso. Abbiamo predisposto dei gestionali che ci permetteranno di avere una continuità nella tracciabilità dei veicoli dal momento in cui inizia il percorso di demolizione. Il servizio diventerà ufficialmente operativo dal prossimo anno, a gennaio, e interesserà anche i produttori/importatori d’auto, praticamente le case costruttrici che avranno la possibilità di verificare esattamente tutto quello che sta accadendo nell’ambito della demolizione dei veicoli delle loro marche. È un progetto estremamente importante, direi rivoluzionario. Non esiste altro in questo momento, credo neppure nel resto d’Europa, che possa permettere a una casa automobilistica di vedere così e in tempo reale cosa sta accadendo nel percorso di demolizione di ogni singolo mezzo. Il servizio permetterà agli autodemolitori - incalza il direttore operativo di Cobat - di essere totalmente trasparenti in modo da facilitare sia il loro lavoro sia quello degli organi chiamati a controllare l’attività di demolizione. Si avrà uno strumento di lavoro in più in grado di verificare in qualsiasi momento il tipo di rifiuto proveniente dal veicolo e la sua destinazione».
L’elemento più im- portante per i produtto-ri/importatori sarà la possibilità, grazie ai dati raccolti, di raggiungere più facilmente gli obiettivi dettati dalla normativa di riferimento in materia di fine vita dei veicoli e riciclo dei materiali.