Ottobre n°4 2018

E-Mob 2018

E-Mob 2018

Il tema di E-Mob 2018 è il “movimento dal basso”: la rivoluzione dei veicoli green parte infatti dalle città. Dai Comuni incentivi per il loro utilizzo.

A MILANO TRE GIORNI DEDICATI ALLA MOBILITÀ ELETTRICA 

Qualche anno fa erano in pochi, i più coraggiosi e lungimiranti, a credere nei veicoli elettrici. Oggi sono sempre di più i cittadini, gli amministratori pubblici e le case automobilistiche che puntano sui mezzi di trasporto a emissioni zero per garantire a tutti un futuro sostenibile fatto di un ambiente più sano, aria più pulita e città più vivibili. In molti Paesi d’Europa, in particolare in quelli del Nord, si inizia a vedere un numero significativo di auto elettriche viaggiare per le strade. E anche in Italia si comincia a parlare seriamente di questo tema, con iniziative concrete per favorire vendita e utilizzo dei veicoli green.

Se la rivoluzione sempre più necessaria dell’elettrico sta diventando realtà, lo si deve anche a iniziative come E-Mob, la Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica organizzata per il secondo anno a Milano su iniziativa di un comitato promotore composto da Cobat, Class Onlus, Gruppo Hera, Enel, Edison, Itas Assicurazioni, A2A, Camera di Commercio di Milano, Monza e Lodi, Comune di Milano e Regione Lombardia. La tre giorni di E-Mob si è tenuta proprio nella sede di Palazzo Regione Lombardia con incontri, dibattiti, illustrazione degli studi realizzati dal comitato scientifico, esposizione in piazza di numerosi veicoli (auto, moto, bici, pullman e perfino imbarcazioni) a emissioni zero.

I lavori sono ripartiti dal testo della Carta Metropolitana della Mobilità Elettrica sottoscritto lo scorso anno dalle Amministrazioni di Bologna, Firenze, Milano, Torino e Varese. Carta che in questi mesi ha visto l’adesione di altri enti locali nell’ottica di favorire l’utilizzo di veicoli elettrici nelle città grazie a normative più snelle e uniformi, a incentivi come l’ingresso facilitato nei centri storici, a posteggi gratuiti e più colonnine di ricarica, solo per fare alcuni esempi. «Quest’anno il tema centrale di E-Mob è il “movimento dal basso”, dalle città - spiegano i promotori dell’evento -?Gli enti locali possono fare molto per assicurare condizioni di piena fruibilità e competitività alla mobilità elettrica quale elemento imprescindibile per il miglioramento della qualità ambientale e della vivibilità urbana. Sempre più Comuni italiani stanno aderendo alla Carta Metropolitana creando sul territorio una rete per lo scambio di indirizzi e di positive esperienze concrete che si espande di giorno in giorno e che può diventare il motore del processo di diffusione della mobilità green fino a livello nazionale».

LA CARICA DELL’ELETTRICO PARTE DAI COMUNI

La carica per la rivoluzione dell’elettrico parte dunque dai Comuni. Un tema trattato già nel primo giorno di E-Mob con l’intervento di apertura di Giancarlo Morandi, presidente di Cobat. «Dopo il convegno del 2017 al Castello Sforzesco di Milano, abbiamo iniziato a lavorare giorno dopo giorno per tutti i dodici mesi dell’anno con le Amministrazioni comunali - sottolinea Morandi - Molte le persone impegnate sia tra coloro che hanno responsabilità amministrative, sia tra i dirigenti di aziende private, sia nel settore scientifico con professori ed esperti, per arrivare agli amici di Cives e alle associazioni. Tutti insieme abbiamo lavorato con l’obiettivo di definire indirizzi condivisi e azioni concrete. Oggi illustriamo i risultati raggiunti per portarli agli oltre 100 Comuni che hanno già aderito alla Carta Metropolitana. Si tratta di un successo per il nostro lavoro, e più in generale di un successo per tutti coloro che hanno a cuore il problema delle nostre città che necessitano di un ambiente più vivibile, con meno traffico e meno inquinamento. La rivoluzione dell’elettrico è iniziata ed è sempre più indispensabile per garantire a tutti un futuro migliore. Cobat continuerà a lavorare per favorire questo cambiamento».

Nel Comitato organizzativo di E-Mob 2018 un ruolo chiave lo ha giocato Class Onlus con il suo presidente Camillo Piazza, al quale abbiamo chiesto se dalla sottoscrizione della Carta Metropolitana nel maggio 2017 siano stati fatti o no passi avanti. «Sono stati fatti enormi passi avanti - risponde con sicurezza Piazza - In un anno siamo già arrivati a più di 100 comuni, nei quali abitano oltre 15 milioni di persone, che hanno sottoscritto questa Carta. Oggi i quattro assessori promotori di Milano, Torino, Varese e Firenze stanno spiegando quali sono le linee di indirizzo per il prossimo anno. L’obiettivo è quello di arrivare entro la terza Conferenza di E-Mob a capire quanti comuni avranno adottato in giunta questi provvedimenti. Ciò che impressiona in positivo è la contaminazione che i grandi comuni stanno facendo nei confronti dei piccoli».

Piazza non nasconde il ritardo del nostro Paese per quanto riguarda la diffusione di auto elettriche, ma punta il dito soprattutto contro le politiche deludenti dei Governi di ieri e di oggi. I Comuni invece hanno acceso la scintilla del cambiamento, scommettendo sulla “forza di contaminazione” di tante piccole scelte che ognuno, individuo o comunità che sia, compie quotidianamente. Tra gli esempi migliori c’è senza dubbio quello di Milano.

«Oggi abbiamo una Carta sulla mobilità elettrica firmata da tantissimi Comuni d’Italia, abbiamo un accordo con Anci, una disponibilità data dal nuovo Governo in continuità rispetto alle collaborazioni già avviate, quindi pensiamo di poter arrivare presto a una piattaforma unitaria a livello nazionale - commenta Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune di Milano - Noi abbiamo pubblicato di recente le linee guida per la posa delle ricariche su suolo pubblico, una grande opportunità per gli operatori, abbiamo i dati di Area C secondo i quali i veicoli elettrici nel cuore della città sono raddoppiati nell’ultimo anno, e insieme con gli ibridi ormai costituiscono il 16% delle auto che circolano in Area C. Questo è un dato molto importante».

Molto significativa anche l’esperienza di Torino. «Per quanto riguarda il settore pubblico il nostro Comune conta oggi la flotta di veicoli green più grande in Italia perché abbiamo 23 minibus più 28 autobus sempre elettrici, 20 li abbiamo già, 8 stanno arrivando - fa sapere Maria La Pietra, assessore ai Trasporti del Comune di Torino - Stiamo inoltre per acquistare i battelli elettrici per il trasporto fluviale, e per il futuro stiamo pensando alla guida autonoma elettrica».

Al tavolo dei relatori della prima giornata di E-Mob anche Davide Crippa, sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo Economico, il quale ha confermato l’impegno del Governo per l’elettrico, senza però incentivi diretti agli acquirenti privati.

«Incentivi a pioggia no, perché oggi non abbiamo le risorse - precisa Crippa - Potenzieremo invece il trasporto pubblico elettrico, prevedendo inoltre incentivi a favore di chi utilizza in maniera “massiva” le auto: quindi padroncini, taxi o flotte aziendali che tra l’altro possono veicolare anche un messaggio importante, e cioè fare capire che i mezzi elettrici sono realmente fruibili da parte di tutti».

IL RUOLO CHIAVE DELLE BATTERIE PER ABBATTERE I COSTI 

Il contenimento dei costi delle auto elettriche a partire da quelli delle loro batterie, il potenziamento delle infrastrutture di ricarica sul territorio con più colonnine elettriche sia pubbliche che private, la garanzia di autonomie di viaggio importanti. Sono questi alcuni dei punti chiave per promuovere l’utilizzo delle auto elettriche.

Se n’è parlato durante la seconda giornata di lavori di E-mob. Cobat, come ricordato da Andrea Carluccio (responsabile Area produttori e importatori) e Luigi De Rocchi (responsabile Area studi e ricerca), sta lavorando da tempo a importanti progetti, a partire da quello per il riutilizzo degli accumulatori delle auto elettriche per lo storage di energia, con vantaggi sia per l’ambiente sia per gli utenti in termini di contenimento dei costi.

«I risultati sono al momento di stima, ma molto incoraggianti - sottolinea Luigi De Rocchi - Uno degli aspetti chiave per abbattere i costi di acquisto di un veicolo elettrico risiede nel costo del kilowatt/ora della batteria. Per questo è già confortante osservare i primi trend sulle previsioni di costo dei kilowatt/ora destinati a scendere all’interno di range più sostenibili.

L’altro tema riguarda il fine vita delle auto elettriche e in particolare delle batterie. Qui i costi sono ancora troppo onerosi e si deve lavorare per diminuirli. In questa direzione va un importante progetto al quale partecipa anche Cobat, progetto coordinato dal CNR insieme al Politecnico di Milano. Esso - aggiunge De Rocchi - vede FCA in prima linea nel gestire il fine vita di questi veicoli in un’ottica diversa e moderna, quella dell’economia circolare. Ciò significa che l’auto, quando raggiungerà il suo fine vita, dovrà e potrà essere fonte di nuovi materiali, metallici o plastici, e le stesse batterie potranno essere riutilizzate. Ciò avverrà attraverso una caratterizzazione della batteria stessa e dei moduli che la compongono per realizzare nuovi accumulatori per applicazioni secondarie, in primo luogo nello storage elettrico».

Presente a E-Mob anche Raffaele Tiscar, esponente del precedente Governo ed esperto di Mobilità sostenibile. «Siamo ancora all’inizio di una sicura rivoluzione che interesserà la mobilità privata - afferma Tiscar - Passare da uno zero virgola di oggi nel mercato dei veicoli elettrici a qualche punto percentuale è la sfida per il nostro Paese. Lo zero virgola si traduce in qualche migliaio di auto elettriche che registrano un incremento di vendita negli ultimi anni. Ma occorre fare di più, superando alcuni fattori critici. Il più problematico riguarda le scarse infrastrutture di ricarica presenti sul territorio nazionale». Un tema, quello delle colonnine da potenziare sia in ottica pubblica che privata, ripreso anche da Motus-E, la prima associazione italiana che riunisce operatori industriali, filiera dei trasporti, mondo accademico e consumatori per favorire la transizione verso un concetto più sostenibile di mobilità.

«Al momento il costo d’acquisto delle auto e di tutti i mezzi elettrici è purtroppo ancora molto elevato - conferma Francesco Naso, responsabile dell’Area Technology & Market di Motus-E - C’è però una notizia positiva: nei prossimi due anni inizieranno ad arrivare sul mercato modelli economicamente più accessibili e di fascia media. Ci aspettiamo quindi una maggiore diffusione rispetto alle circa 12.000 auto elettriche private e a qualche centinaio di bus elettrici in circolazione oggi in Italia. Per quanto riguarda le infrastrutture, come Motus-E sosteniamo con attività di informazione e consulenza gli enti locali nel rispondere alle tante richieste di istallazione, a partire dalle colonnine fast». 

IL POPOLO DELL’ELETTRICO


La terza giornata di E-mob è stata invece dedicata al cosiddetto “popolo dell’elettrico”, cioè a quelle persone che hanno già deciso di acquistare o utilizzare un veicolo a emissioni zero, dimostrando di saper guardare al futuro. Una giornata importante per capire le potenzialità di questi veicoli in termini di autonomia, velocità e vantaggi economici.

«I vantaggi sono molteplici - sottolinea un automobilista a bordo di una Golf elettrica - Si inquina molto meno, si risparmia tantissimo sulla manutenzione perché non ci sono catene, cinghie, olii, grassi o altro, e pure i freni sono meno stressati. Il tutto senza dimenticare il comfort di guida».

Non solo auto. C’è chi ha raggiunto il piazzale della sede di Regione Lombardia con una moto elettrica. «Questa moto dal design italiano, prodotta a Gallarate, un paese qui vicino, non è ancora sul mercato, ma era giusto presentarla in occasione di questo importante evento - racconta il motociclista - Può viaggiare fino a 180 chilometri l’ora, come autonomia siamo abbondantemente sopra i 250 km. È comoda e divertente da guidare. Si può quindi cambiare in meglio passando all’elettrico, soprattutto pensando che questo è l’unico pianeta che abbiamo e bisogna tenerne conto anche abbandonando gasolio e benzina».

A E-Mob c’è chi è arrivato perfino su un’auto storica trasformata in veicolo a emissioni zero. «Funziona bene, e l’ho riverniciata proprio ieri - spiega il proprietario - Io sono innamorato delle auto d’epoca e ho cercato un connubio tra storicità e il piacere di guidare ecologico. L’autonomia dipende dalle batterie, per quanto riguarda la velocità arrivo ai 90 chilometri l’ora come l’originale». Numerose anche le case automobilistiche che investono nell’elettrico: da Nissan a Psa Group, da Renault a Bmw, passando per Tesla.

«Le auto elettriche sono il futuro, anche perché il diesel nei prossimi anni sarà vietato in sempre più comuni - spiega l’addetta di Psa - Noi proponiamo una scelta alla portata di tutti». Sulla stessa lunghezza d’onda Renault: «Per chi volesse prendere un veicolo senza dover spendere somme eccessive c’è la Twizy, un modello dedicato alla città per gli spostamenti brevi, utile in quanto può accedere all’area C e trovare parcheggio facilmente. Per quanto riguarda la Zoe l’autonomia è di 300 chilometri, il prezzo circa 33.900 euro». Per quanto riguarda Tesla, la ragazza incaricata di mostrare il veicolo al pubblico spiega: «Questa è un’auto elettrica al 100%. Ha un’autonomia che oscilla tra i 400 e i 500 chilometri, la batteria si carica in meno di un’ora. Questo modello ha sette posti e viaggia fino a 220 chilometri l’ora».

IL BILANCIO DELLA MANIFESTAZIONE? OTTIMO


In occasione della giornata conclusiva anche Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, ha voluto portare il proprio saluto ai promotori di E-Mob, rivolgendo un grazie a Cobat, nella persona del presidente Morandi, per l’impegno a favore della mobilità sostenibile. «Tra gli obiettivi che ci siamo posti a inizio mandato c’è quello di favorire l’utilizzo di veicoli green anche nella nostra regione - sottolineano il presidente Fontana e l’assessore alla Mobilità Claudia Terzi - Il numero di auto elettriche in Lombardia sta aumentando, ci sono incentivi per i privati che vogliono installare colonnine di ricarica, e altre iniziative mirate. Vogliamo migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e della vita nelle nostre città. La mobilità non è l’unica fonte di inquinamento, ma è bene insistere anche su questo fronte. L’auto elettrica è il futuro. Di recente ho parlato con grandi imprese che vogliono investire nelle infrastrutture di ricarica in Lombardia, a partire dalle colonnine fast che ricaricano in brevissimo tempo - conclude Fontana - Il nostro ente è pronto a sostenere chi lavora in questo settore».

Impegni importanti da parte delle istituzioni dunque, oltre a un gran numero di visitatori e a progetti concreti messi in campo per l’elettrico. La seconda edizione di E-mob, a detta dei promotori, è stata un successo. «È andata molto bene - conferma Chiara Bruni, responsabile marketing e comunicazione di Cobat - Negli anni abbiamo visto un crescente interesse verso la mobilità elettrica. I numeri sono soddisfacenti: quest’anno sono venuti a trovarci a E-Mob oltre mille visitatori, abbiamo avuto una grande attenzione da parte della stampa. Numerosi gli operatori del settore presenti, dalle case automobilistiche ai gestori delle reti, dai distributori ai produttori di colonnine elettriche. E ovviamente non poteva mancare Cobat, sempre attento alla difesa dell’ambiente e al bene del nostro Paese».