“L’ecologia è l’esempio più vivo dell’alleanza tra chi c’è, chi c’è stato, e chi verrà dopo di noi”. Nel motto di presentazione della propria attività, emerge il forte spirito green e l’attenzione alla sostenibilità che caratterizzano Bellifemine Recycling Srl, azienda leader nel settore dell’autodemolizione e nel riciclo di componenti di veicoli giunti a fine vita, con sede a Molfetta in provincia di Bari.
Bellifemine Recycling vanta una lunga storia con radici negli anni Trenta che l’ha portata a diventare nel tempo, e a confermarsi ancora di più oggi, un importante punto di riferimento per l’economia circolare in Puglia. Certificata UNI EN ISO 14001-2004, l’azienda ha infatti sviluppato strategie sempre più efficienti, investendo in macchinari atti a garantire la migliore gestione del veicolo fuori uso e a ridurre al minimo l’impatto dei materiali sull’ambiente.
Una mission che si concretizza nel servizio a 360 gradi offerto ai clienti che scelgono di demolire con Bellifemine: esso consiste nella vendita, nella demolizione e nella radiazione dei veicoli, insieme al riciclo delle componenti. L’azienda dispone infatti di diversi reparti altamente specializzati per la radiazione, la demolizione e la rivendita di accessori. I suoi servizi sono di qualità, con i singoli componenti selezionati, bonificati, controllati e garantiti.
Con la consegna allo stabilimento, viene rilasciato un apposito certificato di rottamazione e l’azienda si impegna a provvedere alla cancellazione al Pra entro i termini previsti. Se richiesto, viene inoltre effettuata una valutazione dell’auto da demolire, anche se incidentata: questo per tutti i veicoli immatricolati negli ultimi dieci anni.
L’attuale compagine dirigenziale è costituita dai fratelli Giuseppe ed Ezio (Crescenzo) Bellifemine. Per scoprire storia, realtà industriale e obiettivi di Bellifemine Recycling abbiamo intervistato Annalisa Petruzzelli, dottoressa in Giurisprudenza e Responsabile tecnico dell’azienda, con delega specifica agli aspetti ambientali e legali.
Qual è la storia di Bellifemine Recycling? Chi è stato il fondatore e quante persone lavorano oggi in azienda?
“La nostra realtà industriale ha radici negli anni Trenta con l’attività allora avviata dal nonno paterno degli attuali soci, Crescenzo Bellifemine, tramandata poi di padre in figlio fino ai giorni nostri. Conserviamo ancora la prima autorizzazione rilasciata all’epoca per i venditori ambulanti e il commercio dei giornali. All’epoca si riciclavano in particolare rottami ferrosi e stracci. Poi, negli anni Novanta, il cambio di rotta. Il recupero degli stracci lascia spazio a quello dei veicoli mentre inizia a formarsi un contesto normativo ed economico che trasforma il concetto di rifiuto da problema a risorsa. Una novità importante nella quale abbiamo creduto fin da subito, rispondendo via via alle nuove richieste del mercato dell’autodemolizione sul fronte del riciclo e del recupero delle componenti a fine vita, puntando su cambiamento e innovazione. Oggi la Bellifemine Recycling srl conta circa 15 lavoratori ed è in continua crescita, come testimonia il recente progetto di ampliamento dell’impianto con nuove risorse da formare e impiegare in azienda”.
Rimanendo sul tema, parliamo dei progetti che state portando avanti e di qual è la vostra filosofia di lavoro...
“Il nostro impegno guarda alla difesa dell’ambiente e alla sostenibilità. Si concretizza nel dare una nuova vita alle componenti dei veicoli non più utilizzati. Per farlo, cerchiamo sempre di innovarci secondo i princìpi cardine dell’economia circolare, applicandoli al settore dell’autodemolizione. Ogni anno destiniamo una parte significativa del fatturato all’acquisto di nuovi macchinari, attrezzature, presse 4.0, senza dimenticare gli ulteriori 7.500 metri quadri di spazio aziendale che andranno a sommarsi agli attuali 20.000 metri. Si tratta di una nuova area specifica, riservata alla bonifica delle auto elettriche. Uno spazio distinto e aggiuntivo rispetto a quello per il riciclo dei veicoli a combustibile fossile”.
Ci parli di un’attività o di una caratteristica peculiare della vostra azienda, che vi rende unici o molto specializzati nel settore.
“Innanzitutto la nostra mentalità, il non esserci mai voluti accontentare. Ogni giorno cerchiamo di stare al passo con la normativa e di innovarci guardando al valore dell’ambiente, a quale dev’essere il ruolo di chi lavora nel settore dell’autodemolizione per preservarlo. Abbiamo la chiara volontà di migliorare ogni giorno nel dare una nuova vita alle componenti dei veicoli fuori uso, dal riciclo al reimpiego”.
Perché avete deciso di aderire a Cyclus, la Rete certificata autodemolitori legata a Percorso Cobat?
“Abbiamo guardato da subito con interesse all’iniziativa di Percorso Cobat, una garanzia per i sistemi di tracciabilità e contabilità richiesti dalle nuove normative. Si tratta di un progetto di natura industriale che nasce da un’impresa importante attenta proprio al mondo delle imprese, con l’opportunità di unire i valori dell’economia circolare a quelli del business nel settore automotive. Pensiamo per esempio alle auto elettriche: siamo consapevoli che il progetto sarà destinato a crescere al fianco dell’espansione della mobilità sostenibile. Il futuro passa anche da progetti come questo”.
Quali sono le maggiori difficoltà che affrontate quotidianamente nello svolgimento del vostro lavoro?
“Quelle comuni a tutti, legate a una burocrazia nemica e copiosa che rallenta le imprese e non sta al passo con le esigenze delle attività produttive. Abbiamo invece bisogno di tempi certi e veloci, agevolazioni mirate, chiarezza nelle procedure. In Italia ci sono poi tassazioni troppo elevate, se più risorse economiche venissero lasciate alle imprese, queste potrebbero investirle direttamente in interventi mirati alla sostenibilità e all’innovazione”.
Come vedete il futuro dell’autodemolizione, soprattutto in virtù della rivoluzione green che sta per concretizzarsi? Pensiamo in particolare alle auto elettriche...
“Come detto, noi siamo abituati al cambiamento, lo vediamo come un’opportunità: la mentalità deve stare al passo con i tempi. Tutto questo vale anche per la rivoluzione elettrica. Stiamo investendo da tempo in macchinari, spazi e risorse per la mobilità sostenibile. Questo cambiamento tecnologico deve però essere guidato e perfezionato. Bellifemine Recycling è pronta a fare la propria parte affiancando i clienti sia della provincia di Bari che dell’intera regione, nel promuovere al meglio l’economia circolare nella filiera dell’autodemolizione”.