Giugno n°2 2021

Diversità e inclusione

Foto: www.cobat.it

La gestione della diversità è un problema per l’azienda? Lo sarà anche per i dipendenti e per i clienti. È il Diversity Management che, se gestito bene, migliora il benessere aziendale e l’immagine interna ed esterna dell’azienda. Lo testimonia il Diversity Brand Index 2021, progetto curato dall’associazione Diversity e dalla società di consulenza Focus Management, che valuta la correlazione tra valore di marca e il suo tasso di diversity. Il risultato? Sempre più clienti, anche in Italia, sono molto attenti al tema e, di conseguenza, orientano i propri consumi. Ma come si fa a diventare un’azienda inclusiva che sa gestire la diversità?
I grandi marchi hanno da tempo iniziato un percorso sulla gestione della diversità. Tanto che esiste anche una classifica di chi lo fa meglio. È il Diversity Brand Index 2021 che, oltre a premiare i marchi più inclusivi, studia il comportamento dei consumatori italiani. Rispetto al 2019, nel 2020 gli italiani a cui il tema non interessa per nulla si è dimezzato, passando dal 25,4% al 12,4%. Il 55,5% si definisce attento e attivo. L’88% del campione ha dichiarato di preferire marchi inclusivi, mentre quelli percepiti come non inclusivi hanno registrato un net promoter score - indicatore del passaparola - negativo pari al -90,9%.
Il discorso vale per grandi brand e piccole e medie imprese. Il problema, prima di arrivare al Diversity Management, è comprendere bene cosa significa diversità.

Cosa significa diversità
Negli ultimi anni, il concetto di diversità è stato oggetto di una significativa evoluzione che ha comportato conseguenze e incrementato il valore e l’esigenza di un’idonea gestione. In realtà, la diversità è sempre stato un fenomeno che ha interessato e condizionato la realtà aziendale; le pratiche attuate dalle aziende sono state volte a rendere il luogo di lavoro idoneo al superamento di qualsiasi barriera ambientale, fisica e, soprattutto, culturale, e in grado di prevenire o eliminare qualsiasi comportamento discriminatorio nei confronti delle persone disabili. Tale approccio, conosciuto anche come disability management, è stato volto essenzialmente alla gestione della disabilità in azienda. Questo oggi non è però sufficiente.

Cos’è il Diversity Management
Con il termine Diversity Management ci riferiamo a quell’insieme di pratiche e politiche volte a valorizzare la diversità nelle sue plurime accezioni all’interno di un ambiente di lavoro. Si fa riferimento a diversità di età, di genere, di orientamento sessuale, di origini etniche, di cultura, di abilità fisiche, eccetera, e quindi a tutta una serie di attività indispensabili a supportare differenti stili di vita ed a rispondere alle diverse esigenze.

I vantaggi
L’integrazione e il rispetto delle diversità, oltre ad essere importanti da un punto di vista etico, costituiscono punti di forza anche a livello di Employer Branding, in quanto migliorano l’immagine dell’azienda non solo all’esterno ma anche all’interno. La creazione di un ambiente in cui tutto il personale si sente a proprio agio e può esprimere la propria diversità significa che le persone sono sottoposte a minor stress e lavorano meglio. Considerare e prestare attenzione all’inclusione delle Diversity contribuisce, inoltre, all’innovazione e al cambiamento, poiché dà modo di sfruttare punti di vista differenti.

Come gestire la diversità
Le organizzazioni attuali accolgono, ricercano, mettono in connessione persone che appartengono a 4 o 5 generazioni differenti, uomini e donne, provenienti da tutte le parti del mondo e con gradi diversi di abilità.
Come gestire e valorizzare questo mix? Come uscire dalle regole uguali per tutti? Come valutare i rischi tenendo conto delle diversità?
A queste e ad altre domande è stata data  risposta durante il Corso che Cobat Academy ha tenuto il 17 maggio scorso (e che riproporrà più avanti) come aggiornamento dedicato ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
Il corso ha l’obiettivo di favorire una migliore comprensione del concetto di Diversity e del suo impatto sulla valutazione dei rischi delle organizzazioni.
I contenuti del corso:
•    Panoramica dei rischi: legati all’organizzazione del lavoro e alla sfera sociale, alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paesi, alla tipologia contrattuale
•    Rischi delle lavoratrici in gravidanza, lavoratrici madri, padri
•    Rischio pandemico, Covid management
•     Safety assessment dei lavoratori e/o pazienti con disabilità.