Giugno n°2 2021

Giancarlo Morandi

Alla fine degli anni ottanta gli amministratori delegati e i direttori di aziende o di associazioni di categoria riuniti presso il ministero dell’industria per definire lo statuto di un consorzio destinato a raccogliere e riciclare batterie al piombo e rifiuti piombosi non immaginavano certo lo sviluppo che avrebbe avuto la loro creatura.
Mietendo un successo dietro l’altro quel consorzio impose l’Italia all’attenzione internazionale per la raccolta universale effettuata sul proprio territorio delle batterie al piombo esauste. Nel 2008 Cobat poteva vantare di aver fatto risparmiare all’Italia l’acquisto dall’estero di tanto piombo quanto sarebbe stato estratto da una miniera lunga venti kilometri: dunque un grande successo economico e ambientale!
Dal 2008 comincia la seconda fase della vita di Cobat che mette a disposizione dell’industria la grande esperienza e professionalità dei suoi uomini e delle sue donne acquisita negli anni precedenti: un valore che nessuno potrà mai uguagliare anche negli anni successivi.
Innumerevoli le iniziative d’avanguardia: tra l’altro Cobat è stata la prima organizzazione in Italia ad assicurare la raccolta dei pannelli fotovoltaici a fine vita con accordi diretti con il mondo degli installatori e degli importatori prima che il tutto diventasse obbligatorio per legge.
Ormai nel nuovo millennio, Cobat si presenta come una piattaforma di servizi per ogni implementazione dell’economia circolare in qualsiasi campo.
La reputazione di Cobat è stata poi ingigantita dalla sua responsabilità sociale, che l’ha visto operare in tutto il mondo dal Perù al Nepal al Ladakh spesso insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente.
Questo numero di Ottantadue ricorda con i suoi articoli e le sue foto questi trascorsi avvenimenti proprio nel momento in cui per garantire la trasparenza e la consueta efficienza Cobat si trasforma in società per azioni benefit.
La missione di chi lavora in Cobat rimane inalterata: quella di guardare al futuro prevedendone i problemi per trovare da subito la loro soluzione, come ad esempio è stato fatto per le batterie al litio di cui Cobat ha definito con il CNR un sistema di recupero totale, un processo industriale per ora unico al mondo.
Ormai, accanto alle consuete attività di logistica e riciclo per qualsiasi materiale, Cobat ha messo anche a disposizione dei suoi interlocutori la propria esperienza facendo della formazione un proprio compito istituzionale.
Personalmente ho accompagnato la vita di Cobat dalla sua fondazione allo sviluppo attuale con il piacere di aver potuto conseguire grandi successi per merito di tutti i nostri collaboratori, che possono continuare ad essere fieri di far parte di una organizzazione che per affermare anche il proprio impegno sociale ha deciso di trasformarsi in una SpA Benefit.