Maggio n°1 2022

Corgom

Foto: Archivio Corgom

“Reduce, reuse e recycle”. Sono queste le parole d’ordine di Corgom, azienda specializzata nel riciclo e nella ricostruzione degli pneumatici, con sede a Corato in provincia di Bari. Partner di Cobat Tyre, Corgom è un punto di riferimento per il settore PFU non solo in Puglia, ma anche in diverse altre regioni del centro e sud Italia, senza dimenticare gli importanti e crescenti risultati ottenuti sia a livello nazionale sia oltre i confini italiani. Per dare un’idea, Corgom recupera un quantitativo pari a più del doppio degli Pneumatici Fuori Uso avviati al riciclo nell’intero territorio pugliese, con un notevole vantaggio per l’ambiente e la sostenibilità. Alla guida della società c’è il Direttore Generale Vito Scaringella, coadiuvato dal suo staff di collaboratori, fino ai dipendenti e agli operatori dei vari settori aziendali.

“Corgom srl nasce nel 1989 come azienda di ricostruzione e vendita pneumatici - spiega Vito Scaringella - Negli anni successivi, sensibili ai problemi ambientali, ci siamo ampliati al fine di integrare le attività di raccolta, recupero e riciclo degli PFU. Da centro di assistenza, piano piano abbiamo iniziato con la ricostruzione degli pneumatici e oggi siamo una delle poche imprese a farlo. Siamo specializzati nella ricostruzione di pneumatici di autocarro. Il mercato si è evoluto in questo senso e i produttori si sono focalizzati in ambiti specifici, chi per i pneumatici per fuoristrada e vetture, chi per i pneumatici per uso industriale ed agricolo di grandi dimensioni, noi abbiamo invece deciso di puntare sugli pneumatici per autocarro e bus. Si tratta di una filiera molto ristretta, dai 150 ricostruttori attivi 15 anni fa ora se ne contano solo una quarantina. Anche nel nostro ambito è fondamentale migliorarsi e specializzarsi, ed è quello che noi cerchiamo di fare con impegno e continuità”. Infatti è in corso un importante revamping tecnologico in entrambe le aree di produzione con tecnologie 4.0 di ultima generazione.

La Corgom propone anche il riutilizzo diversificato e all’avanguardia dei materiali riciclati ottenuti nell’impianto di trattamento di PFU. Dal 2006 una normativa dell’Unione europea vieta infatti lo smaltimento degli pneumatici in discarica, conferendo ai PFU un elevato valore come elemento di riciclo. Tutti gli anni noi italiani rimuoviamo dai nostri mezzi di trasporto circa 350.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso. La gomma riciclata che si ottiene può così avere una nuova vita ed essere reimpiegata per la costruzione di campi da calcio, asfalti modificati, aree gioco e non solo. In questo scenario Corgom è uno dei protagonisti del complesso di operazioni che garantiscono il corretto recupero degli PFU, sostenendo allo stesso tempo lo sviluppo di nuove applicazioni per i materiali derivati e diffondendo una corretta informazione per ampliarne le possibilità di uso.

“Esiste un grande mercato di materie prime derivate, con l’inserimento di granuli e polveri in varie applicazioni, a partire dall’edilizia - aggiunge Vito Scaringella - Noi siamo tra i fornitori dei più grossi player del settore dell’insonorizzazione in Italia e dell’impiantistica sportiva, sia a livello nazionale che internazionale”. Elasticità e assorbimento degli urti consentono infatti ai granuli di gomma un largo utilizzo nella realizzazione di campi in erba artificiale (che non necessitano né di irrigazione né di trattamenti fitosanitari), piste d’atletica, superfici per gli sport equestri e aree gioco per bambini con protezioni antitrauma. Il tutto accompagnato da elevati vantaggi economici. “E poi ancora gli isolanti acustici, materiali antisismici e pannelli fonoassorbenti, tutti ambiti nei quali grazie alla ricerca e alle nuove tecnologie abbiamo applicazioni sempre maggiori e migliori”.

Il tutto senza dimenticare gli asfalti modificati, settore primario per quanto riguarda il riutilizzo degli Pneumatici Fuori Uso. “In Italia esistono circa 300 km di strade e piste ciclabili di asfalto modificato con polverino di gomma - precisa inoltre il titolare di Corgom - Questo tipo di asfalti garantisce una riduzione della rumorosità, una durata delle strade fino a tre volte superiore a quelle costruite con il classico bitume, una maggiore resistenza alle crepe e un drenaggio più efficace dell’acqua, migliorando la sicurezza degli automobilisti e siamo sicuri che questo settore sarà sviluppato enormemente nei prossimi anni”.

Dimostrandosi sensibile ai problemi ambientali, l’impresa pugliese ha effettuato negli anni un ampliamento aziendale al fine di integrare le attività di raccolta, recupero e riciclo. “Oggi possiamo contare su una doppia area business, una specifica per la ricostruzione di pneumatici e l’altra riguardante appunto il riciclo di PFU - aggiunge Vito Scaringella - A livello europeo esistono poche aziende simili alla nostra. Ridurre, riutilizzare e riciclare sono le nostre parole d’ordine, sviluppate lungo due binari che proseguono paralleli. Altre aziende hanno nel loro business il trattamento di altre tipologie di rifiuti, noi siamo specializzati e ci occupiamo esclusivamente di PFU. Questo ci permette di concentrarci al meglio su questi scarti ai quali dare una nuova vita nei modi che abbiamo visto”.

Un altro plus aziendale è rappresentato dalla fitta rete di automezzi a disposizione di Corgom e dalla rete logistica. “Possiamo contare su una amplissima area di stoccaggio autorizzata e dedicata - precisa in merito il titolare - Gli pneumatici hanno un problema: sono voluminosi e noi abbiamo gli spazi necessari per depositarli e lavorarli. Corgom ha sede a Corato in provincia di Bari, lungo la Sp231 che unisce Bari a Foggia, quindi nei pressi di una strada di grande comunicazione, con vantaggi per quanto riguarda i trasporti e la gestione dei costi, anche a favore della nostra clientela. Noi partecipiamo inoltre a numerose fiere nazionali e internazionali per conoscere le novità del settore e farci conoscere”.

Giusto per fare alcuni esempi, Corgom partecipa a Bologna ad Autopromotec, all’evento FSB di Colonia dedicato all’impiantistica sportiva e da anni è presente con un proprio stand a Ecomondo, la fiera internazionale di Rimini diventata punto di riferimento per la green economy nell’Area Europea e del Mediterraneo. Tutti scenari prestigiosi e importanti nei quali Corgom può illustrare il proprio impegno a favore dell’economia circolare e dell’ambiente, richiamato anche sul sito internet dell’impresa: “Corgom ha un impegno nei confronti delle generazioni future: la cura dell’ambiente è la nostra priorità affinché chi verrà dopo di noi possa abitare un pianeta sano e meno inquinato di quanto sia oggi. Una sfida difficile, ma necessaria”.

Come si concretizza questa azione per la sostenibilità? “Con il fatto stesso di lavorare a 360° per il riutilizzo di un rifiuto speciale, di poter contare su un impianto esteso come il nostro che consente di smaltire anche i PFU abbandonati per strada, con meno inquinamento e più posti di lavoro. Corgom raccoglie un elevatissimo quantitativo di pneumatici non solo in Puglia, ma lavora inoltre gran parte di quelli smaltiti nelle regioni del Centro Sud Italia”.

Un impegno green che ben si sposa con quello di Cobat. “Da quando Cobat Tyre ha iniziato a gestire PFU, il nostro è fra gli impianti selezionati per iniziare a smaltire parte delle quantità che Cobat prende in carico - aggiunge Vito Scaringella - Si tratta di una collaborazione molto proficua, ci accomuna una grande attenzione alla sostenibilità e alla qualità dei servizi offerti ai nostri clienti”.

Un’attività che guarda avanti e che, alla politica, sollecita semplificazione e chiarezza. “Ci chiedete come la Governance dovrebbe sostenere il nostro settore? Anche noi ci uniamo all’appello e alle lamentele, di tanti altri imprenditori e aziende della filiera - conclude la dirigenza di Corgom - Servono leggi più chiare e procedure più rapide. Pensiamo all’approvazione dei documenti autorizzativi: talvolta servono anche 3 o 4 anni per pratiche, commissioni, verifiche. Dicono di volere essere attenti, ma sono solo lunghi. Proprio per rispettare al meglio le regole, servono chiarezza ed efficienza. In questo settore c’è una burocrazia folle che va superata per il bene di tutti”.