Un’azienda a conduzione familiare, cresciuta negli anni diventando un punto di riferimento per l’economia circolare nel settore dell’autodemolizione in Emilia Romagna. Stiamo parlando della Giorgi Angelo Srl, nata nel 1985 a Viserba di Rimini. Innovazione, formazione e capacità di affrontare senza timori le sfide di un mercato in continua evoluzione sono le caratteristiche di questa realtà industriale creata da Angelo Giorgi e dalla moglie Rosella quasi 40 anni fa, e oggi portata avanti insieme al figlio Alberto, legale rappresentante, con un team di oltre 20 dipendenti.
L’azienda si occupa della vendita di ricambi di auto di marche nazionali ed estere, recuperati dalla demolizione. Diversi i servizi offerti. Innanzitutto la radiazione e il ritiro di automobili, autocarri, motocicli, metalli ferrosi, vetro e batterie presso carrozzerie e officine autorizzate. E poi ancora la valutazione delle auto (sinistrate e non) per la demolizione o il commercio, per arrivare al corretto smaltimento del veicolo attraverso una bonifica accurata nel rispetto delle norme ambientali, fino alla vendita di ricambi usati diretta o con possibilità di spedizione.
L’attività garantita oggi è il frutto di una storia caratterizzata da continui passi avanti. Nel 1998 l’azienda si trasferisce nel sito di nuova realizzazione. Nel 2006 “Angelo Giorgi” estende la propria superficie coperta, spostando il processo di lavorazione all’interno e modernizzando gli impianti di bonifica e trattamento dei veicoli. Forte di accordi con le principali case costruttrici, l’impresa riminese dispone delle più recenti attrezzature per gestire le componenti dei veicoli a fine vita.
“Oggi abbiamo un impianto di 9.700 metri quadrati e progettiamo di ampliarlo ancora - racconta Alberto Giorgi - Nel 2010 mi sono laureato in economia e ho iniziato a seguire a tempo pieno l’attività, in qualità di legale rappresentate, con mio papà Angelo. Il continuo miglioramento delle operazioni svolte durante l’iter di trattamento dei veicoli, il crescente reimpiego delle parti di ricambio, e una separazione sempre più accurata dei materiali, hanno permesso alla nostra attività di autodemolizione di raggiungere obiettivi allineati a quelli dettati dalle direttive europee sulle percentuali di recupero”.
Quali sono i progetti in cantiere e qual è la vostra filosofia di lavoro?
“Fin dai primi anni del mio impegno in azienda ho lavorato sull’ottimizzazione dei processi e sul recupero dei ricambi, abbiamo inserito diversi giovani per creare un team più smart e dinamico, insistendo sulla rivendita sia in Italia che all’estero, e sull’online. Nel 2009 c’erano 7 lavoratori, ora siamo a 22. La vendita via internet è un po’ più complicata, ma offre opportunità importanti che ci hanno portato a creare un nuovo gestionale per i ricambi”. Il tema era integrare la vendita online con i processi lavorativi, e gli spunti si sono concretizzati nel periodo covid ideando un percorso ad hoc da quando l’auto viene scaricata fino alla pressatura. All’ingresso del veicolo nello stabilimento vengono creati due codici a barre, uno gestisce i rifiuti e uno i ricambi. Le auto vengono movimentate nel capannone con un sistema di carrelli più moderno rispetto ai classici muletti, sistema in grado di digitalizzare tutte le varie fasi, migliorare la sicurezza e garantire al meglio la tracciabilità”.
C’è poi l’importante aspetto legato ad ambiente e sicurezza sul lavoro.
“La direzione aziendale ritiene che, in un’ottica moderna di impresa, la soddisfazione del cliente, la sicurezza e la protezione dell’ambiente non siano tanto un costo quanto un giusto investimento in grado di rappresentare un vantaggio sul mercato. Puntiamo a ridurre la produzione di rifiuti e ad aumentare la frazione riciclabile, attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dalla demolizione e la rivendita dei componenti auto”.
In questo scenario ben si inserisce la scelta di aderire a Cyclus.
“Fin dai suoi albori ci siamo interessati alla rete certificata di autodemolitori di Percorso Cobat - conferma Alberto Giorgi - Transizione ecologica ed elettrico sono aspetti fondamentali del nostro lavoro, e noi demolitori non abbiamo le competenze e gli strumenti tecnologici per affrontare da soli le novità. Visti il valore e l’affidabilità dell’esperienza Cobat, abbiamo deciso di lavorare insieme per affrontare al meglio le sfide green del domani”.
Quali invece le maggiori difficoltà che si affrontano in questo mestiere?
“In tanti fatichiamo a trovare personale qualificato in grado di operare nell’autodemolizione, settore sempre più esigente dal punto di vista tecnico perché le auto sono più complicate e con un’elevata tecnologia. Senza dimenticare gli ostacoli della burocrazia e, in questo periodo storico, della marcata oscillazione dei costi delle materie prime”.
Quale, quindi, il futuro del settore?
“Il futuro dell’autodemolizione è incerto. L’auto elettrica rappresenta sicuramente un passo importante per la sostenibilità ambientale, ma a mio avviso non potrà essere un’alternativa assoluta ai veicoli a emissioni tradizionali. Le Case automobilistiche stanno riorganizzando la filiera, molto cambierà nei prossimi anni e chi fa il nostro mestiere giocherà un ruolo importante. Noi ci siamo”.