Ottobre n°2 2020

Cobat EBA

Foto da: https://www.eba250.com/

Tre anni fa la Commissione Europea decise di dare vita all’Eba, l’European Battery Alliance. Lo scopo? Sviluppare una filiera delle batterie a livello continentale e al contempo promuove il riciclo e il riutilizzo degli accumulatori in una logica di economia circolare in grado di favorire allo stesso tempo l’occupazione in più Stati. Ad oggi sono oltre 400 i soggetti che hanno aderito a questa alleanza tra aziende, istituzioni, società e centri di ricerca.

Sedici di questi sono italiani, e tra loro c’è Cobat, pronto a portare il proprio knowhow maturato in 30 anni di esperienza nel settore del recupero delle batterie e di altri materiali. Nel team italiano ci sono inoltre Ater, Marposs, Lithops, il Politecnico di Milano e l’Istituto Italiano di Tecnologia impegnati nell’ambito della produzione di celle e macchinari, con i due centri di ricerca incaricati di fornire il proprio contributo anche per quanto riguarda “Pacchi batterie e sistemi” insieme a Faam Fib. E poi ancora, sul fronte della “Applicazione e integrazione” ci sono Enel, Terna, Centro di ricerche Fiat, Fpt Powertrain Technologies, Amma (Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate), Afil, Avl (Italy Technical Centre), Enea ed Rse.

Cobat EBA

Tra le azioni prioritarie dell’Eba spiccano la produzione di batterie a costi ragionevoli, il supporto all’industria del settore e la creazione di un’Europa leader mondiale nelle tecnologie legate all’efficienza degli accumulatori. Il tutto in un’ottica di sostenibilità e attenzione all’ambiente. Per vincere le sfide globali e sempre più attuali del controllo delle emissioni inquinanti, della mobilità elettrica e del contrasto agli aumenti climatici si passa infatti anche dalle batterie. Come illustrato sul sito internet ufficiale eba250.com l’European Battery Alliance (Eba) è stata creata nell’ottobre di tre anni fa su input del vice presidente della Commissione Europea, lo slovacco Maroš Šefčovič, il quale già all’epoca rivestiva anche la carica di commissario per l’Unione Energetica: «L’intento è quello di assicurare che tutti gli europei possano beneficiare di una maggiore sicurezza nel traffico, veicoli green e soluzioni tecnologiche più sostenibili. Tutto questo si raggiungerà creando un circolo virtuoso competitivo e sostenibile nella produzione di batterie in Europa».

Il vantaggio non è solo ambientale, ma anche economico: il mercato avrà infatti un valore stimato annuale fino a 250 miliardi di euro entro il 2025. Combinando le competenze europee all’avanguardia, la solidità finanziaria e un approccio intersettoriale, una capacità produttiva competitiva e sostenibile è chiaramente a portata di mano. Il programma di sviluppo industriale della European Battery Alliance è guidato da Eit InnoEnergy. Grazie all’esperienza nel sostenere le innovazioni nel campo delle batterie e dell’accumulo, Eit InnoEnergy ha ricevuto la richiesta da parte del Šefčovič «di continuare il proprio lavoro preliminare in collaborazione con i settori industria, accademia e finanza dell’Unione Europea, al fine di fornire le opportune raccomandazioni per la realizzazione delle condizioni generali».

Questo percorso è poi entrato nel vivo favorendo la collaborazione tra numerosi stakeholder europei e non solo, in rappresentanza dell’intera filiera delle batterie con diversi progetti mirati a rendere questa Alleanza europea per le batterie dinamica ed efficiente, in grado di acquisire una quota significativa del mercato degli accumulatori che si sta rapidamente espandendo a livello globale.

Cobat EBA

Dagli incontri iniziali ad oggi il network è cresciuto diventando un sistema aperto con gli oltre 400 soggetti di cui si è detto, soggetti che collaborano attivamente per costruire un’industria europea delle batterie forte e competitiva. Proprio il vicepresidente Šefčovič, facendo il punto nel maggio scorso sui primi risultati ottenuti, ha sottolineato che il piano di accelerazione proposto dalle imprese del settore dovrebbe creare entro il 2022 quasi un milione di posti di lavoro e dare un valore aggiunto di oltre 200 miliardi di Euro al settore europeo delle batterie. Elevato anche il sostegno garantito dalla Bei (la Banca Europea per gli Investimenti), senza dimenticare il lancio di una serie di progetti per garantire una maggiore produzione sostenibile di litio, importante e delicata materia prima di cui c’è un grande fabbisogno. E proprio dal riutilizzo di materiali e componenti derivanti dalle batterie al litio al quale sta lavorando anche Cobat, possono arrivare contributi importanti all’industria europea green delle batterie.