Giugno n°2 2019

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Premiate le foto più belle del concorso “Obiettivo Terra”, promosso da Fondazione Univerde con il sostegno di Cobat. La meraviglia di Parchi e Aree marine.

Sono due ippocampi, comunemente conosciuti come cavallucci marini, i protagonisti dello scatto vincitore del Concorso Obiettivo Terra 2019. I due cavallucci, ritratti in un amorevole abbraccio a forma di cuore, incarnano la delicatezza ed il fascino del mondo subacqueo e così si aggiudicano anche la menzione speciale “Obiettivo Mare” di questa decima edizione del concorso fotografico promosso da Fondazione Univerde e Società Geografica Italiana. Rosario Scariati ha colto con il suo obiettivo l’attimo vincente nell’area Marina Protetta Punta Campanella, un tratto di costa e mare che si estende per circa quaranta chilometri a nord del Golfo di Salerno ed in Costiera Amalfitana.

Oltre al primo premio, sono state consegnate anche le targhe alle vincitrici delle 11 tra Menzioni e Menzioni speciali. Le foto premiate, com’è consuetudine, saranno associate ai mesi del calendario 2019 e riportate nella pubblicazione che verrà dedicata alla 10ª edizione di “Obiettivo Terra”.

Le 1.181 foto ammesse quest’anno al concorso hanno dispiegato ancora una volta l’immensa meraviglia del patrimonio ambientale italiano tutelato grazie al lavoro quotidiano dei Parchi Nazionali, dei Parchi Regionali e delle Aree Marine Protette. Per la giuria è stato davvero arduo selezionare i trenta scatti per la finale.

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, nel corso della cerimonia di premiazione ha voluto sottolineare come: “La foto dei cavallucci marini, vincitrice di questa edizione del concorso, è un messaggio concreto a intraprendere azioni immediate a difesa del nostro polmone blu insieme al polmone verde del Pianeta. Combattere l’inquinamento marino, salvaguardare le specie animali e vegetali, ma soprattutto la lotta contro la dispersione di macro e micro plastiche a mare, anche con leggi ad hoc, sono obiettivi che devono qualificare sempre più la politica, la coscienza civica e l’educazione in materia ambientale delle nuove generazioni”. 

Filippo Bencardino, presidente della Società Geografica Italiana rimarca: “In un momento in cui le problematiche ambientali sono diventate emergenza, le iniziative in grado di richiamare l’attenzione sulla salvaguardia del nostro Pianeta rappresentano un momento educativo di grande valore. Degrado dell’ambiente, consumo di suolo, incendi dolosi, inquinamento delle falde acquifere rappresentano emergenze che meritano attenzione da parte della società civile e dei policy-maker al fine di favorire interventi immediati”.

Quest’anno sono stati assegnati anche due Premi speciali alle Aree Protette che si sono distinte per progetti virtuosi. 

All’Area Marina Protetta Capo Carbonara (Sardegna) è stato attribuito il premio, in collaborazione con Cobat, per aver favorito la transizione alla mobilità elettrica e sostenibile, con il progetto di percorso ciclopedonale solare, che consentirà, a una struttura ricettiva situata nelle vicinanze dell’area protetta, di soddisfare un terzo del proprio fabbisogno energetico attraverso energia prodotta da fonte rinnovabile, a chilometro zero. 

“Da anni siamo al fianco di Obiettivo Terra per celebrare l’armonia tra uomo e natura” - dice Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, main partner del concorso, e prosegue “C’è una tecnologia che ci permette di mitigare l’impatto della produzione industriale sull’ambiente: è su questo che si basa il riciclo e, dunque, l’economia circolare. Ed è sempre la?tecnologia che ci permette di rendere più sostenibili i nostri spostamenti, con la rivoluzione della mobilità elettrica. Sono proprio questi progressi tecnologici positivi che abbiamo voluto celebrare negli scatti premiati”.

Al Parco Naturale Adamello Brenta (Trentino-Alto Adige/Südtirol) è stato invece attribuito il premio, in collaborazione con FIABA Onlus, per l’accessibilità e la fruibilità per le persone con disabilità e a ridotta mobilità, con il progetto “Un sentiero per tutti”, realizzato nella piana di Nudole, a 1573 m. di altitudine, in Val di Daone. Si tratta di un percorso che si sviluppa per un chilometro, con pavimentazione eco-sostenibile delineato da tronchi che fungono da batti-bastone e da corde sospese per facilitare l’orientamento ai non vedenti. Lungo il percorso, le informazioni didattico-naturalistiche, riportate sui pannelli, sono tradotte in alfabeto Braille, con caratteri di facile lettura e immagini fotografiche recanti particolari in rilievo, per essere percettibili al tatto. La scelta degli arredi nelle aree di sosta, garantisce inoltre la fruizione degli spazi a persone a mobilità ridotta.

Iniziative virtuose da copiare, replicare, ampliare per un oggi che si fa immediato futuro.

La Curiosità!
La femmina del cavalluccio marino depone le uova in una speciale sacca incubatrice nel ventre del maschio. Alla schiusa, il maschio espelle gli avannotti con delle contrazioni addominali simili al parto femminile. È una modalità riproduttiva piuttosto insolito in natura, chiamata gravidanza maschile.