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La tua azienda ha in qualche modo a che fare con le sostanze chimiche? Allora devi assolutamente sapere cos’è, come funziona e quali sono le ultime novità della registrazione REACH, visto che l’Agenzia Chimica Europea ha effettuato una revisione della guida, rilasciando finalmente una versione aggiornata. Ecco cos’è il REACH, chi riguarda e le possibili sanzioni.

Lo scorso mese di agosto l’Agenzia Chimica Europea, ECHA, ha rilasciato una versione aggiornata della guida alla registrazione REACH, a distanza di cinque anni dalla precedente revisione. Lo scopo del documento è aiutare tutti i produttori, importatori e utilizzatori di sostanze chimiche e articoli a adempiere agli obblighi di registrazione secondo il Regolamento Europeo 1907/2006. La nuova edizione si è resa necessaria per tenere conto di nuovi obblighi e modifiche al regolamento introdotte nel corso degli anni

Cos’è il REACH?

Come riporta la pagina dedicata del Ministero dello Sviluppo Economico, il REACH è “una normativa integrata per la registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche, che mira ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute umana e dell'ambiente, aspirando al contempo a mantenere e rafforzare la competitività e le capacità innovative dell’industria chimica europea.”. Il principio fondamentale del REACH è rovesciare l’onere della prova: chi immette sul mercato sostanze chimiche, o articoli che possono rilasciarle, deve dimostrare che non sono pericolose, oppure chiarire quali siano esattamente i pericoli, e comunicare il tutto all’Agenzia Chimica Europea. Ovvero, per usare uno slogan di successo “no data, no market”.

In questo modo l’Europa si è posta all’avanguardia dello sviluppo sostenibile, stimolando l’adozione di tecnologie sempre più ecocompatibili

Chi riguarda il REACH?

Tutti gli attori della catena di approvvigionamento, che hanno in qualche modo a che fare con le sostanze chimiche. Alcuni obblighi riguardano anche chi distribuisce sostanze ed articoli, inclusa la notifica SCIP. È importante sapere che anche un’azienda che si limiti a usare delle sostanze chimiche ha degli obblighi rispetto agli altri attori della supply chain, oltre a dover valutare sempre il rischio derivante dall’esposizione a sostanze chimiche.

Sono previste delle sanzioni?

Le sanzioni sono delegate dall’Europa ai singoli stati, in Italia la materia è regolata dal Decreto Legislativo del 14 settembre 2009 n. 133, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 222 del 24 agosto 2009.

In molti casi parliamo di sanzioni amministrative, tipicamente nell’ordine delle migliaia di euro, fatta eccezione per alcuni casi, come l’immissione sul mercato o l’utilizzo di sostanze comprese negli Allegati XIV e XVII: tutte quelle sostanze che di anno in anno sono soggette ad autorizzazione o restrizione, allo scopo di scoraggiarne l’utilizzo. -In questi ultimi casi il decreto prevede anche sanzioni penali: è importante quindi avere piena consapevolezza delle sostanze usate in azienda, e aggiornare periodicamente le informazioni, perché la normativa europea viene adeguata al progresso tecnico con una certa frequenza.

Cobat può aiutarmi a verificare la REACH compliance?

Certamente: Cobat può aiutare in diversi modi: è possibile una consulenza che verifichi lo stato di applicazione della normativa, anche rispetto a tutti gli altri aspetti che ne derivano, come adempimenti per l’importazione, notifica SCIP, etichettatura secondo regolamento CLP, Trasporto di sostanze e oggetti pericolosi, gestione dei rifiuti e della sicurezza.

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