Informazioni di pubblica utilità

Vaccini Covid

Perché un’impresa dovrebbe diventare un hub per i vaccini contro il Covid-19? I motivi sono sostanzialmente due: accelerare a livello territoriale la capacità vaccinale e rendere più sicura la prosecuzione della propria attività, aumentando il livello di sicurezza degli ambienti di lavoro. Ora dalla teoria si passa alla pratica. Governo e parti sociali hanno firmato il Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS – CoV-2/ Covid-\9 nei luoghi di lavoro. Titolo estremamente lungo per un documento tutto sommato breve. Ecco cosa dice.

Il Protocollo, firmato dai ministri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo economico, assieme alle parti sociali, fissa le linee guida e i requisiti minimi per far partire una campagna vaccinale in azienda, fermo restando il principio dell’adesione su base volontaria dei lavoratori.

A chi è rivolto

Il documento riguarda tutti i datori di lavoro, singolarmente o in forma aggregata e indipendentemente dal numero di lavoratrici e lavoratori occupati. Insomma, vale per le piccole imprese come per quelle grandi, che agiscano da sole o con il supporto o il coordinamento delle associazioni di categoria.

Chi potrà essere vaccinato

Le vaccinazioni sono su base volontaria. Potranno essere vaccinati tutti i lavoratori, a prescindere dalla tipologia contrattuale con cui prestano attività nell’azienda, nonché i datori di lavoro e i titolari.

Cosa bisogna fare

I datori di lavoro possono manifestare la disponibilità ad attuare piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2 (Covid-19) nei luoghi di lavoro destinati alla somministrazione in favore delle lavoratrici e dei lavoratori che ne abbiano fatto volontariamente richiesta.

In sostanza, bisogna elaborare un piano aziendale che applichi le regole contenute nel Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020, tenendo conto di:

- specificità di ogni singola realtà produttiva
particolari condizioni di esposizione al rischio di contagio

L’elaborazione verrà fatta con il supporto del medico competente o con altri organismi aziendali previsti nell’ambito dei Protocolli di settore.

In questo processo, è fondamentale la comunicazione. Bisogna condividere con lavoratrici e lavoratori tutte le informazioni necessarie, nel pieno rispetto della scelta volontaria e delle norme sulla privacy. A tal fine, l’Inail sta predisponendo del materiale informativo.

Sarò poi il medico competente, nelle aziende in cui è presente, a fornire ai lavoratori le informazioni sui vantaggi e sui rischi relativi alla tipologia di vaccino, nonché a raccogliere il consenso informato, il triage relativo allo stato di salute e il consenso alla tutela della riservatezza di ciascuno.

I datori di lavoro, una volta elaborato il piano aziendale, potranno proporlo - anche tramite organizzazioni di rappresentanza - all’azienda sanitaria di riferimento, specificando il numero di vaccini richiesti per i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione, in modo da consentire all’azienda sanitare la necessaria programmazione.

Costi

I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, compresi quelli per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite sono a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.

Somministrazione e registrazione

Potranno somministrare il vaccino gli operatori sanitari in grado di garantire il pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie adottate per tale finalità e in possesso di adeguata formazione per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19.

Il medico competente, nel rispetto delle vigenti disposizioni per la tutela della riservatezza dei dati personali, assicura la registrazione delle vaccinazioni eseguite mediante gli strumenti messi a disposizione dai Servizi Sanitari Regionali.

Modalità organizzative di vaccinazione

I datori di lavoro possono aderire alla campagna vaccinale sostanzialmente in tre modi:

- vaccinazione diretta in azienda
- ricorso a strutture sanitarie private attraverso lo strumento delle convenzioni, anche tramite le associazioni di categoria o nell’ambito della bilateralità
- ricorso a strutture territoriali dell’Inail

Cosa fare se l’azienda non ha il medico competente

I datori di lavoro che, ai sensi dell’articolo 18 comma 1, lettera a) del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, non sono tenuti alla nomina del medico competente o non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, possono avvalersi delle strutture sanitarie dell’INAIL. In questo caso, trattandosi di iniziativa vaccinale pubblica, gli oneri restano a carico dell’INAIL.

Cosa fare se ci si rivolge a strutture private e Inail

Il datore di lavoro direttamente, ovvero attraverso il medico competente se presente, comunica alla struttura sanitaria privata o alla struttura territoriale dell’Inail il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori che hanno manifestato l’intenzione di ricevere il vaccino. Gli adempimenti per la somministrazione saranno a cura della stessa struttura, compresa la registrazione.

Formazione e informazione

La piattaforma dell’Istituto Superiore di Sanità offre ai medici competenti e al personale sanitario coinvolto nelle vaccinazioni un corso di formazione specifico realizzato anche con il coinvolgimento dell’INAIL, che contribuirà, in collaborazione con il Ministero della salute e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, alla predisposizione di materiale informativo destinato ai datori di lavoro, alle lavoratrici e ai lavoratori e alle figure della prevenzione.

Aggiornamento del protocollo condiviso per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus all'interno delle imprese

Il 6 aprile, in accordo con il Governo, è stato sottoscritto il Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro, che aggiorna e rinnova i precedenti accordi

le principali raccomandazioni contenute nel protocollo riguardano:

- Informazione
- Accesso alla sede di lavoro
- Igiene in azienda
- Spazi comuni e spostamenti
- Organizzazione aziendale
- Gestione di una persona sintomatica in azienda
- Sorveglianza sanitaria, Medico competente e RLS