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Transizione Ecologica

L’ex ministero dell’Ambiente fa il pieno di deleghe sull’energia e diventa dicastero per la Transizione ecologica, mentre quello delle Infrastrutture e Trasporti cambia nome e ai trasporti aggiunge la mobilità sostenibile. È l’effetto del Decreto Legge 22 del 1° marzo 2021, che modifica denominazioni, competenze e strutture di alcuni ministeri. Insomma il MATTM, ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, diventa MiTe, mentre il MIT diventa Mims. Ma, al di là dei nuovi acronimi da imparare, cosa cambia?

Il ministero della Transizione ecologica, attualmente guidato da Roberto Cingolani, ha un campo d’azione più ampio: oltre a tutte le competenze dell’ex ministero dell’Ambiente, ne prende altre, inerenti principalmente il settore dell’energia, che fino ad oggi erano in capo al ministero dello Sviluppo economico (Mise). Oltre alle competenze, verranno trasferite anche alcune direzioni del Mise.

Con le nuove deleghe, il MiTe dovrà:

- definire gli obiettivi e le linee di politica energetica e mineraria nazionale
- autorizzare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza statale anche ubicati in mare
- attuare i processi di liberalizzazione dei mercati energetici e la promozione della concorrenza nei mercati dell'energia e tutela dell'economicità e della sicurezza del sistema
- individuare e sviluppare reti nazionali di trasporto dell'energia elettrica e del gas naturale e la definizione degli indirizzi per la loro gestione
- elaborare piani e misure in materia di combustibili alternativi e delle relative reti e strutture di distribuzione per la ricarica dei veicoli elettrici

Ma c’è un altro acronimo che diventerà familiare per gli addetti ai lavori e per tutte le realtà che lavorano in campo ambientale: è il Cite, Comitato interministeriale per la transizione ecologica, istituito dal provvedimento del primo marzo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Cite avrà il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal ministro della Transizione ecologica, ed è composto dal ministro per il Sud e la coesione territoriale, dai ministri della Transizione ecologica, dell’Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, della Cultura e delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Insomma, la transizione ecologica – oltre a essere un ministero – dovrà anche essere la base per la collaborazione tra diversi dicasteri.

Operativamente, cosa farà il Cite? Il Comitato ha già segnato in rosso una data sul calendario: è il 2 giugno, data entro la quale dovrà approvare il Piano per la transizione ecologica, in modo da coordinare le politiche nazionali in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, mobilità sostenibile, contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell'aria, economia circolare.

Consulta il Decreto Legge 22 del 1° marzo 2021