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Sei un’azienda che vende manufatti in plastica? Non lo sei, ma magari produci o importi dispositivi elettronici o elettrodomestici – o qualsiasi altro manufatto – e utilizzi imballaggi come pellicole, pluriball o polistirolo espanso? Ci sono due importanti novità da sapere assolutamente. La prima è la Direttiva europea SUP sulla plastica monouso, che sta per essere adottata in Italia, con il governo che ha appena reso noto di aver approvato lo schema di recepimento. La seconda è la tanto discussa Plastic Tax: qui sembra oramai certa l’intenzione di rinviare di un altro anno l’adozione della nuova tassa. Ecco tutto quello che c’è da sapere nel dettaglio.

Direttiva SUP
La Direttiva 2019/904, sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, meglio nota come Direttiva SUP, è un provvedimento dell’Unione Europea che ha l’obiettivo di bandire la cosiddetta Single Use Plastic (SUP), per spingere sempre più verso l’economia circolare e la sostenibilità. Il provvedimento prevede la messa al bando di tutta la plastica usa e getta di uso comune, quali piatti, bicchieri, palette per caffè e molto altro. La direttiva avrebbe dovuto essere recepita entro lo scorso luglio, ma il governo ha preferito attendere, per una consultazione con gli stakeholder, ed ha sottoposto il testo alla Commissione europea in via preventiva, per eventuali osservazioni. La Commissione, in base ai regolamenti europei, ha tempo fino a dicembre per rispondere, sembra perciò ragionevole che il recepimento non sarà effettivo prima del nuovo anno. Dalle bozze circolate sappiamo che il testo italiano si differenzia da quello europeo, prevedendo una deroga per gli oggetti che siano semplicemente rivestiti di plastica, qualora quest’ultima sia presente in misure minore del 10% in peso. Inoltre, il testo dovrebbe prevedere l’esenzione dal bando per gli oggetti compostabili, prodotti con almeno il 40% di materia prima rinnovabile.

Plastic tax
La cosiddetta “plastic tax” è una tassa del valore fisso di 0,45 centesimi di euro per ogni chilo di prodotti di plastica monouso venduto (i cosiddetti MACSI). La tassa, secondo il comma istitutivo, riguarda “manufatti con singolo impiego, di seguito denominati « MACSI », che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari”. La relazione illustrativa che ha accompagnato il provvedimento all’esame delle camere chiarisce che “rientrano tra i prodotti soggetti all’imposta, a solo titolo esemplificativo, le bottiglie, le buste e le vaschette per alimenti in polietilene, i contenitori in tetrapak utilizzati per diversi prodotti alimentari liquidi (latte, bibite, vini, ecc.) nonché i contenitori per detersivi realizzati in materiali plastici. Tra i manufatti utilizzati per la protezione o per la consegna delle merci quali elettrodomestici, apparecchiature informatiche, ecc., invece, rientrano, tra l'altro, gli imballaggi in polistirolo espanso; i rotoli in plastica pluriball e le pellicole e film in plastica estensibili. Non rientrano invece nella categoria dei manufatti monouso, ad esempio, le taniche e i secchi destinati al contenimento dei liquidi aventi un uso duraturo nonché i contenitori utilizzati per la custodia di oggettistica varia.

Pertanto, quando mai entrasse in vigore, potrebbe rendersi necessario per moltissime aziende, inclusi i produttori e gli importatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, prepararsi al pagamento di questo nuovo tributo. Tuttavia, l’opposizione di molti operatori, e di un’ampia rappresentanza politica, ha sin qui rimandato l’entrata in vigore del provvedimento.

Cobat Academy continuerà a monitorare l’iter di questi due provvedimenti che, ricordiamolo, sono ancora allo stadio di annuncio da parte del Consiglio dei Ministri. Per qualsiasi dubbio o necessità potete contattarci.

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