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Rifiuti Elettronici

La pandemia ha avuto effetti sulla raccolta dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)? A guardare i dati dell’ultimo rapporto del Centro di Coordinamento RAEE, sembrerebbe di no. Nel 2020 le tonnellate di rifiuti elettronici raccolti e avviati al trattamento sono state oltre 365.897, in crescita del 6,35% rispetto al 2019. La raccolta media pro capite, che ha registrato un incremento del 7,7%, si attesta a 6,14 kg per abitante.

Il rapporto del Centro di Coordinamento RAEE raccoglie e sintetizza i risultati conseguiti dai singoli Sistemi Collettivi per la gestione dei rifiuti elettronici, tra i quali Cobat RAEE, ed è pertanto l’unico report in grado di fotografare l’andamento della raccolta di RAEE domestici nella sua totalità a livello nazionale.

Poco più dell’81% dei volumi complessivi provengono dai centri di raccolta comunali presenti in tutte le regioni, mentre il circa il 18% della raccolta arriva dai luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR), i siti che accolgono i RAEE provenienti dal ritiro “1 contro 1” e “1 contro 0”, pur con una distribuzione non omogenea sul territorio.

Sul totale dei volumi mossi dai luoghi di raggruppamento, i quantitativi maggiori si riferiscono ai RAEE legati al freddo e clima (R1), e ai grandi bianchi (R2), con incidenze del 22% e del 34%, mentre l’impatto sugli altri raggruppamenti è decisamente più basso (meno del 2,5%).

I restanti volumi, legati principalmente alla raccolta di RAEE della categoria dell’illuminazione (R5) e dei piccoli elettrodomestici (R4), derivano dai contributi di installatori, grandi utilizzatori e centri di raccolta privati.

Numeri che possono e devono essere migliorati, per raggiungere i target europei, ma dietro i quali si celano le difficoltà dovute alla pandemia, ai conseguenti lockdown, alla mobilità ridotta e all’inaccessibilità di molti centri di raccolta. Tuttavia, nel 2020 i Sistemi Collettivi hanno gestito più di 200.000 ritiri sull'intero territorio pari a 551 missioni al giorno, il3,3% in più rispetto ai ritiri eseguiti nel 2019.Il tasso di puntualità e i valori dei livelli di servizi previsti sono stati costantemente superiori al 99%, con la sola eccezione del mese di maggio, durante il quale il valore è sceso al 97%.

Affinché il percorso virtuoso iniziato e consolidato negli anni dal nostro Paese acceleri fino a conseguire gli obiettivi di raccolta fissati a livello europeo, il Centro di Coordinamento RAEE ha ribadito la necessità di rendere prioritaria l’azione di contrasto alla dispersione e al commercio illegale dei rifiuti elettronici.

“Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati ottenuti in un anno così drammatico quale è stato il 2020, che ha visto noi Sistemi Collettivi e tutti i gestori della raccolta - Comuni, aziende della gestione rifiuti piuttosto che distributori e installatori di apparecchiature elettriche e elettroniche - duramente impegnati a non interrompere l’attività del sistema e garantire ai cittadini un servizio primario come quello della raccolta dei RAEE – ha commentato Bruno Rebolini, presidente del Centro di Coordinamento RAEE - “Questo è stato reso possibile dalla sinergia messa in atto con tutti gli operatori della filiera. A seguito di questo sforzo condiviso, siamo riusciti a chiudere l’anno con un risultato positivo, nonostante una contrazione nei flussi di raccolta registrata tra marzo e aprile che ha toccato il -40%, e garantendo gli stessi livelli di servizio e di efficienza.

Al tempo stesso i produttori di AEE, tramite i Sistemi Collettivi, hanno continuato a incrementare i finanziamenti che annualmente mettono a disposizione dei soggetti che si occupano della raccolta e che nel 2020 si sono concretizzati in oltre 22 milioni di euro, segnando un delta positivo superiore al 9% rispetto all’anno precedente, dedicati a premi di efficienza, fondo per lo sviluppo delle infrastrutture di raccolta e finanziamenti per la comunicazione locale e nazionale”.

Consulta il rapporto del CdCRAEE