È possibile aumentare gratuitamente la potenza del contatore per ricaricare la propria auto elettrica? La risposta è sì, a patto di avere un dispositivo idoneo alla sperimentazione di Arera, l’Autorità per l’energia, che ha appena aggiornato l’elenco. Ecco di cosa si tratta e chi ne può beneficiare.
L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere lo sviluppo della mobilità elettrica attraverso una ricarica più efficiente dei veicoli elettrici nei luoghi privati, sia a casa che al lavoro. In pratica, la sperimentazione permette di avere a disposizione oltre 6 kW senza costi aggiuntivi nella fascia oraria compresa tra le 23 e le 7, oltre alle domeniche e ai giorni festivi.
Come funziona
La gestione operativa di questa sperimentazione è stata affidata al GSE - Gestore dei servizi energetici – il quale ha appena rilasciato l’elenco aggiornato dei dispositivi idonei a tale sperimentazione prevista dalla delibera Arera 541/2020/R/EEL (l’aggiornamento avviene periodicamente). L’elenco rappresenta un vero e proprio punto di riferimento sia per chi possiede già una propria wallbox – ovvero il dispositivo con il quale ricaricare le batterie delle vetture elettriche nei luoghi privati – e vuole comprendere se questa sia o meno compatibile, sia per chi deve ancora dotarsi di una colonnina e intende in futuro aderire all’iniziativa.
L’elenco è distinto tra dispositivi provvisti di Gestione Dinamica del Carico (GDC), in grado di regolare la potenza di ricarica in base alla rilevazione della potenza disponibile residua al punto di prelievo e dispositivi privi (NO GDC).
Scarica l’elenco dei dispositivi idonei GDC
Scarica l’elenco dei dispositivi idonei NO GDC
A chi si rivolge l’iniziativa
Come si legge sul sito del GSE, possono accedere al progetto tutti quegli utenti che hanno un contratto di fornitura di energia elettrica attivo con le seguenti tipologie di utenza: Clienti Domestici e Non domestici (Altri usi). La potenza impegnata deve essere non inferiore a 2kW e non superiore a 4,5 kW. La connessione deve essere in bassa tensione (BT) ovvero con tensione di fornitura non superiore a 1.000 V. Il contatore installato, a cui è allacciato il dispositivo di ricarica, deve essere elettronico telegestito, di prima o di seconda generazione.
Come aderire
È già dal 3 maggio 2021 che può essere presentata la richiesta di ammissione alla sperimentazione al GSE accedendo all’area clienti del sito istituzionale, possibilità che si estende fino al 30 aprile 2023 da parte dei clienti che rispettano i requisiti previsti dalla delibera relativi al contratto di fornitura di energia elettrica e alla tipologia di dispositivo di ricarica.
Per maggiori informazioni https://www.gse.it/servizi-per-te/rinnovabili-per-i-trasporti/agevolazioni-per-la-ricarica-dei-veicoli-elettrici