Informazioni di pubblica utilità

Report Sostenibilità

Quanto vale la sostenibilità per le imprese? In un futuro nemmeno troppo lontano, tantissimo. E non tanto e non solo perché lo chiedono i consumatori. Ma anche perché lo esigono gli investitori. Al punto che, per le grandi imprese, già si prevede l’introduzione di un obbligo di riportare le informazioni sugli impatti ambientali delle attività. È tutto nero su bianco in una nota diffusa dal G7, l’organizzazione intergovernativa composta dalle sette maggiori economie del pianeta. Ecco cosa dice.

L’ultimo summit del G7 si è svolto a Londra il 4 e il 5 giugno 2021. Le prime pagine dei giornali hanno parlato dell’intesa sull’imposta globale minima del 15% sulle grandi società. Ma c’è anche molto altro, soprattutto in termini di sostenibilità. Ed è tutto in una nota, con una sezione dedicata al cambiamento climatico e alla perdita di diversità.

Cosa viene chiesto alle imprese

I ministri delle Finanze del G7 partono da un dato di fatto: gli investitori chiedono sempre più informazioni sugli impatti ambientali delle attività delle grandi società. Prendendo in considerazione queste richieste, i ministri hanno dato il via libera al reporting climatico. Si tratta dell’obbligo per le grandi imprese di inserire nella loro rendicontazione finanziaria gli impatti sul clima e sull’ambiente dei loro investimenti e delle attività della compagnia.

Queste informazioni dovranno essere in linea con le raccomandazioni della TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosure), costituita nel 2015 dal Financial Stability Board (FSB) per elaborare una serie di raccomandazioni sulla rendicontazione dei rischi legati al cambiamento climatico.

E ora che succede?

Ora bisogna aspettare il G20  e vedere se si proseguirà su questa strada. Infine, il vertice sul clima in Scozia, previsto per il prossimo autunno: in ballo c’è un accordo internazionale per elevare a standard globale il reporting climatico.

Se questo accordo entrerà in vigore, le aziende verranno valutate anche con il parametro delle sostenibilità da tutti: investitori, gruppi di pressione e consumatori. Insomma, parametri come la protezione ambientale, la tutela degli ecosistemi, la perdita di biodiversità diventeranno fondamentali.

La questione riguarda solo le grandi imprese? Sì e no. Sicuramente l’iniziativa contribuirà a mobilitare i miliardi di dollari di finanziamenti del settore privato necessari e a rafforzare la politica dei governi per soddisfare i nostri impegni verso emissioni nette zero. Il passaggio a informative finanziarie obbligatorie relative al clima permetterà di avere informazioni coerenti, che aiuteranno gli investitori a prendere delle decisioni. In estrema sintesi, questi cambiamenti avranno un impatto sull’andamento del mercato.

Le grandi aziende dovranno necessariamente adeguarsi. Ma anche quelle con dimensioni minori non potranno non tenere conto di questa tendenza.

Sei un’azienda o un manager che vuole approfondire il tema della rendicontazione e del monitoraggio delle performance aziendali, non solo economiche ma anche sociali ed ambientali?

Segui gratis e senza impegno la prima lezione del corso di Cobat Academy “Introduzione al Bilancio di Sostenibilità”!