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Rapporto Was

Forte spinta all’innovazione, ma in un contesto complesso, caratterizzato da criticità nella governance, da un quadro normativo poco chiaro e da un mercato sommerso non trascurabile per alcuni beni e materiali. Questi in sintesi i comparti RIPA e RAEE fotografati dalla settima edizione del rapporto annuale Was Waste Strategy stilato da Althesys, la società, guidata dall’economista Alessandro Marangoni, specializzata nella ricerca economica e nella consulenza strategica nei settori ambiente, energia, infrastrutture e utilities.

Un mercato in trasformazione, quello di pile e batterie esauste e dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, dovuto principalmente a una loro sempre maggiore diffusione. Il fenomeno più evidente è che le due filiere stanno progressivamente convergendo, trainate dall’innovazione tecnologica e dalla digitalizzazione dei processi, mentre, dall’altro, evolve l’assetto dei sistemi di gestione operanti sul territorio nazionale.

Se è vero che batterie e dispositivi elettronici sono sempre di più un tutt’uno, è anche vero che attualmente esistono due Centri di Coordinamento separati per la gestione del fine vita di questi prodotti, mentre i sistemi di raccolta spesso sono presenti su entrambi i mercati. Dei 13 Sistemi Collettivi iscritti al CdCRAEE e dei 14 iscritti al CdCNPA (ai quali si aggiungono anche 2 Sistemi Individuali), 11 sono attivi in entrambi i settori.

Stando al rapporto, l’attuale assetto del mercato della gestione sia dei RAEE che dei RIPA presenta diverse criticità nella governance e risente della mancanza di una strategia, nazionale e di lungo periodo.

“La gestione di RIPA e RAEE presenta grandi differenze da un punto di vista operativo - precisa il direttore generale di Cobat Michele Zilla, intervenuto come relatore alla presentazione di Was 2020 – la filiera dei RAEE risponde a una normativa più recente, focalizzata sul comparto domestico, quella RIPA invece si riferisce a una legge del 2008 che contempla anche il professionale. È giunto il momento di creare una normativa più omogenea e coerente, con una regia unica. E, al contempo, è necessario che i sistemi consortili abbiamo una visione più ampia per cogliere le sfide dell’innovazione tecnologica e ottimizzare il ciclo di vita di prodotti di lunga durata, anche attraverso il riutilizzo prima dell’avvio al riciclo.”

Il riferimento è alla diffusione di nuove tecnologie e materiali, come il litio, e all’aumento dei volumi prodotti dovuto all’elettrificazione dell’automotive, nonché alla diffusione delle energie rinnovabili. Il rapporto Was cita anche il fotovoltaico a fine vita come mercato dal grande potenziale. Grazie alle politiche incentivanti, i moduli sono diffusi su tutto il territorio nazionale, mentre il progresso tecnologico accelera l’obsolescenza dell’ormai consolidato parco impianti italiano. Questo significa che nei prossimi anni ci sarà un sostanziale incremento dei quantitativi da smaltire, con importanti problematiche per la filiera nel suo complesso, in un quadro normativo ancora poco coerente.