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Giro di vite sui controlli e grandi novità per chiunque importi in Italia un prodotto – la lista è lunga - in particolare da Paesi al di fuori dell’Unione Europea. Le novità o sono già in atto oppure sono imminenti. L’Agenzia delle Dogane ha già pianificato un piano biennale di accertamenti e tra pochi mesi le imprese potrebbero dover modificare l’etichettatura ambientale degli imballaggi. Ma non c’è da preoccuparsi: basta tener presente una sintetica checklist ed eseguire le opportune verifiche. Ecco come fare

Controlli alle dogane

A seguito di una convenzione sottoscritta ad agosto 2021 tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il Ministero della Salute, sono iniziati alle frontiere maggiori controlli doganali sui prodotti importati quali sostanze, miscele ed articoli. Questi controlli andranno avanti per circa due anni, e si concentreranno maggiormente su:

1- Registrazione delle sostanze importate in quantità maggiori di una tonnellata l’anno, come da Regolamento REACH
2- Autorizzazione delle sostanze importate, a prescindere dal quantitativo, in base all’allegato XIV di REACH
3- Controllodelle Restrizioni dell’allegato XIV di REACH, con particolare attenzione alla presenza possibile di amianto, metalli e sostanze organiche in:
- bigiotteria
- thermos
- copriasse da stiro
- tessili e borse
- calzature
- cemento
- deodoranti per ambienti
- tavolette per WC
- Pneumatici rigenerati
- leghe per brasature
- prodotti con materiale plastico in PVC
- auricolari
-frequenzimetri da polso
4- Verifica di etichettatura e imballaggio ai sensi del regolamento europeo CLP su vernici, diluenti per vernici, detergenti, disgorganti, colle e adesivi, bianchetti, prodotti per l’automobile

Cosa devono fare dunque le aziende che importano in Italia? La prima regola è accertarsi con i fornitori extra UE che gli imballaggi e le etichettature siano conformi, anche per i prodotti non inclusi negli elenchi.

Etichettatura “ambientale” degli imballaggi

La nuova formulazione dell’articolo 219, comma 5, contenuta nel DL 116/2020, in attuazione delle direttive UE n. 851 e n. 852 del 2018 (quest’ultima in materia di imballaggi e rifiuti da imballaggi) prevede una etichettatura ambientale degli imballaggi.

A causa di una proroga, il nuovo sistema dovrebbe vedere la luce il prossimo gennaio 2022, fatta salva la possibilità di smaltire le scorte preesistenti. Il ministero della Transizione Ecologica, a seguito di una interrogazione parlamentare, ha resa nota l’intenzione di procedere a una revisione del testo.

Attualmente la norma prevede che gli imballaggi indichino il materiale di cui sono composti, conformemente alle norme UNI e la decisione 97/129/CE. Si prospetta una misura che chiarisca le modalità applicative di tale obbligo con l’obiettivo di assicurare certezza e omogeneità, nonché il rispetto della normativa europea sulla libera circolazione delle merci nel mercato unico.

Cobat può aiutarmi?

Le novità in termini di controlli alle dogane ed etichettatura ambientale potrebbero avere degli impatti significativi sulle attività delle imprese che importano prodotti in Italia.

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