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MUD

Cambia il MUD, il Modello Unico di Dichiarazione ambientale, che nella versione riveduta e corretta del 2021 dovrà essere presentato da produttori e gestori di rifiuti entro il prossimo 16 giugno. La conferma definitiva si è avuta con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2020, denominato appunto "Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno 2021". Obiettivo della revisione, recita il testo del decreto, è “acquisire i dati relativi ai rifiuti da tutte le categorie di operatori, in attuazione della più recente normativa europea”, come da richiesta dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico.

Non cambia la struttura: il modello resta articolato in 6 comunicazioni, concernenti rifiuti, veicoli fuori uso, imballaggi, Raee, urbani e Aee. A essere modificate sono le modalità di compilazione e presentazione delle dichiarazioni. In particolare, per quanto riguarda i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, la comunicazione è stata rivista alla luce delle modifiche alle categorie dei RAEE. Per quanto riguarda le modalità, ora c’è l’obbligo di presentazione per i Consorzi e sistemi riconosciuti, istituiti per il recupero e riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti.

È stato inoltre riscritto l’elenco di tutti i soggetti tenuti alla presentazione del MUD, sono stati esclusi gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 212, comma 8, del D.lgs. 152/2006, nonché per i soli rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti produttori iniziali che non hanno più di dieci dipendenti. Esonerate anche le imprese e gli enti produttori di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, diversi da quelli indicati alle lettere c), d) e g) e i produttori di rifiuti che non sono inquadrati in un’organizzazione di ente o di impresa.

Consulta il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale