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Arrivano nuove misure per la crescita e il sostegno alle imprese introdotte nel disegno di legge di bilancio approvato, lo scorso 28 ottobre, dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo è quello di favorire la competitività del sistema produttivo del Paese anche attraverso investimenti innovativi legati alla transizione digitale e green. Dei 185 articoli contenuti nella bozza della Manovra 2022, infatti, ben 11 riguardano (dall’art. 8 all’art. 18) le diverse misure previste per la crescita e gli investimenti delle imprese. In totale, sono previsti 8 miliardi, dal 2022 al 2026, destinati all’internazionalizzazione delle aziende, 900 milioni di euro alla “Nuova Sabatini” e il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino al 2027. Ecco nel dettaglio di cosa si tratta.

«Transizione 4.0»

L’articolo 9 della bozza della Legge di Bilancio 2022 è interamente dedicato alle misure del Piano Transizione 4.0, con cui sono stati definiti gli incentivi pensati per agevolare le imprese che vogliono fare investimenti per ammodernare o digitalizzare i propri processi produttivi. Il piano riconosce un credito d’imposta alle imprese che scelgono di fare investimenti in beni strumentali, materiali o immateriali; in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, innovazione ambientale e design; nella formazione 4.0.

Con la nuova manovra, i principali crediti d’imposta del Piano Transizione 4.0 vengono prorogati per ulteriori tre anni e si prevedono drastiche rimodulazioni delle aliquote. Alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali – a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore, e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione – il credito d’imposta è riconosciuto seguendo la seguente logica: 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 10% del costo per la quota di investimenti da 2,5 e fino a 10 milioni di euro; 5% del costo per la quota di investimenti da 10 fino a 20 milioni di euro.

La Nuova Sabatini, Fondo 394 e il fondo perduto

Arrivano ulteriori 180 milioni di euro - per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 - per la Nuova Sabatini (art. 10 della manovra), la misura del Governo per gli investimenti produttivi delle piccole e medie imprese, con un contributo a sostegno degli interessi pagati per il finanziamento contratto al fine di acquistare beni strumentali.

Il fondo rotativo 394 (art. 11 della manovra), per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane, viene poi incrementato di 1,5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.  Con 150 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 è poi rifinanziato il fondo perduto Fondo per la promozione integrata dell’export previsto dal Decreto Cura Italia.

Fondo per la transizione industriale

Come si legge nella bozza del documento programmatico di Bilancio “allo scopo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici”, il Ministero dello sviluppo economico ha istituito il Fondo per la transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro dall’anno 2022. Il Fondo punta a garantire agevolazioni alle imprese per la realizzazione d’investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate, nonché per la cattura, il sequestro e il riutilizzo della CO2.

Altre misure in materia di lavoro, famiglia, politiche sociali, giovanili e sport

Tra le “Altre misure in materia di lavoro, famiglia, politiche sociali, giovanili e sport” rientra l’esonero contributivo che viene riconosciuto anche ai datori di lavoro privati che assumono, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, lavoratori subordinati indipendentemente dalla loro età anagrafica, da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.

In tali misure rientra anche l’integrazione salariale per i lavoratori di Alitalia in amministrazione straordinaria che viene prorogata fino al 2023.