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Acquisti Circolari

Tutti parlano di economia circolare, le aziende puntano sempre di più sulla sostenibilità, ma resta un punto fondamentale: i consumatori vorranno davvero comprare prodotti provenienti dal circolo virtuoso della circular economy? Secondo le associazioni dei consumatori sì, con qualche piccolo aiuto iniziale. Ecco di cosa si tratta.

Le Associazioni dei consumatori (AACC), in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, hanno elaborato la prima “Carta del consumo circolare”. Un documento che si presenta come un nuovo strumento per orientare istituzioni, imprese e cittadini verso scelte sostenibili ed accompagnarli in questa transizione ecologica che ha nell’economia circolare il suo fulcro.

In particolare, per velocizzare questa transizione al nuovo modello “circolare”, è fondamentale il coinvolgimento delle comunità e dei singoli cittadini nel loro ruolo di consumatori e utenti finali. Ed è per questo che la Carta del consumo circolare vuole dettare i principi guida cui ispirare le azioni da mettere in campo per attivare, incentivare e supportare i consumatori.

“Partiremo dalla Carta del consumo circolare per raccontare l’importanza che ognuno di noi può avere in questo senso e struttureremo delle attività specifiche per arrivare a sensibilizzare ed informare quanti più consumatori possibili – scrive in una nota il presidente dell’Unione per la difesa dei consumatori, Denis Nesci – Abbiamo il dovere di far diventare ogni piccola scelta quotidiana di tutti i cittadini, una scelta sostenibile”.

Un progetto di “co-creazione”

Affinché i principi stabiliti nella Carta del Consumo Circolare possano essere rispettati – come si legge nel documento stesso – il percorso evolutivo deve essere compiuto in un’ottica di “co-creazione”, ovvero grazie al coinvolgimento di diversi soggetti per un fine comune, in un approccio il più collaborativo possibile.

Ed è per questo che la Carta è rivolta non solo ai cittadini ma anche alla imprese, al mondo della produzione dei beni e servizi e alle Istituzioni affinché si affermino nuovi modelli produttivi, politiche di sviluppo sostenibile e una radicale conversione delle risorse energetiche necessarie alla produzione.

Ed è proprio per contribuire al dibattito e alle scelte economiche, politiche e di Governo del Paese che le Associazioni dei consumatori hanno sviluppato la Carta per affermare, tra l’altro, una partecipazione dal basso alla realizzazione del PNRR. E per far sì che ciò accada e per far conoscere, in prima battuta, a imprese e cittadini la Carta, è stato organizzato un primo evento in programma il prossimo 17 giugno.

Le sfide da affrontare secondo la Carta

Come osservato dalle AACC, i consumatori devono essere supportati e coinvolti attivamente per poter superare le barriere – come, ad esempio, la scarsa conoscenza e consapevolezza ambientale - che impediscono loro di assumere un ruolo consapevole e attivo. La Carta spiega, quindi, quali sono le sfide da affrontare:

• garantire che i consumatori possano ricevere informazioni affidabili e comprensibili sugli impatti ambientali dei prodotti e dei processi industriali che li generano, e derivanti dalle proprie scelte di consumo, proteggendo il mercato e la collettività dai rischi del greenwashing;

• promuovere la conoscenza dei concetti di “circolarità” e di impronta ambientale dei prodotti/servizi;

• superare definitivamente l’approccio “usa e getta”, nel consumo e nella produzione;

• coinvolgere il consumatore nella co-creazione delle caratteristiche di “circolarità” dei prodotti, che dipende da tutte le fasi del loro ciclo di vita e dai comportamenti adottati dai consumatori nella fase d’uso e di post-consumo (es. riuso, riparazione, condivisione, restituzione al produttore, raccolta differenziata ecc.).

Le proposte della Carta per un consumo circolare

Sono 7 i pilastri fondamentali della Carta del consumo circolare. Si parte dall’istituzione di percorsi di educazione circolare, per educare e sensibilizzare i consumatori nella transizione verso un’economia circolare. Fondamentale, poi, è la creazione di un Vademecum sulle principali etichette ambientali presenti sui prodotti che sia di supporto nelle scelte dei consumatori, e possa essere fruibile attraverso diversi canali, fisici e virtuali.

Per le Associazioni dei consumatori, inoltre, è sostanziale rendere più chiara, uniforme, credibile e accessibile l’informazione sulle caratteristiche di circolarità dei prodotti, attraverso una scheda informativa accessibile tramite QR-code o barcode, presente sul prodotto, che dia informazioni sulle principali caratteristiche dello stesso e su eventuali certificazioni.

La Carta, poi, prevede anche la creazione di una “Circular Card” che preveda bonus e sconti per l’acquisto di prodotti e servizi pensati in modo circolare e con ridotta impronta sull’ambiente.

Piattaforme fisiche ma anche e soprattutto digitali tra i principi stabiliti nella Carta, in modo da connettere sempre più persone e creare valore circolare condiviso.

Infine, l’importanza dell’esistenza di un Osservatorio permanente sull’economia circolare - composto da esponenti provenienti dal mondo delle associazioni, delle imprese, del mondo accademico e delle istituzioni - con lo scopo di creare cultura riguardo la circolarità.

La Carta del consumo circolare è disponibile al seguente link.