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Presa Diretta

Ma le auto elettriche sono davvero così sostenibili? E chi pensa ai costi economici e ambientali derivanti dalle batterie al litio? Sono domande che sentiamo porre sempre più spesso. Le risposte? Ha provato a darle PresaDiretta, il programma d’inchiesta di Rai3, con una puntata dedicata alla cosiddetta rivoluzione elettrica. Un’anticipazione? Le auto elettriche – e le batterie al litio – possono essere ancora più sostenibili, grazie all’economia circolare. Raccolta, stoccaggio in sicurezza e nuove tecnologie per il riciclo: ne ha parlato Cobat con Giuseppe Laganà, reporter di Presa Diretta. Ecco cosa è emerso.

La puntata, intitolata “La rivoluzione elettrica”, era dedicata alle auto elettriche e al delicato, quanto complesso, tema della produzione di batterie necessarie ad alimentarle.

PresaDiretta ha fatto un viaggio nel mondo delle tante materie prime indispensabili per realizzare la rivoluzione green, perché non c’è solo il litio: sono 30 i minerali utilizzati per produrre batterie e componenti di auto elettriche, cellulari, accumulatori di pale eoliche e di pannelli solari, colonnine di ricarica, fibra ottica. Sono le cosiddette “materie prime critiche”, nascoste nella terra e nell’acqua, la cui estrazione e lavorazione sono difficili, costose e inquinanti. Cosa si sta facendo in Europa per superare la dipendenza dalla Cina? E per rendere sostenibile questa nuova rivoluzione industriale?

PresaDiretta è dunque entrata nelle fabbriche, in Italia e in Germania, per vedere da vicino il lavoro delle grandi case automobilistiche che stanno rinnovando la produzione e che puntano sull’elettrico con miliardi di euro di investimenti.

Si stima che da qui al 2030 la produzione di auto elettriche aumenterà di 7 volte e crescerà di conseguenza anche la richiesta di batterie al litio. Il problema è capire come fare a garantire una produzione sostenibile.

Quale soluzione allora? Una risposta potrebbe arrivare dal mondo della ricerca e della sperimentazione tecnologica che permetterebbe di recuperare le cosiddette “materie prime critiche” dalle batterie al litio.

E poi un viaggio tra le eccellenze dei laboratori italiani che studiano tecnologie per dare una vita più lunga alle batterie, per recuperare i minerali rari e preziosi nelle “miniere” urbane di rifiuti.

Ed è proprio in questo contesto che si inserisce Cobat con il brevetto europeo per il trattamento di batterie al litio con l’utilizzo di un processo chimico idrometallurgico, che massimizza il recupero del litio, oltre a consentire l’estrazione dei diversi materiali target presenti all’interno di tali batterie. Inoltre Cobat ha sottoscritto un accordo di sviluppo congiunto con un partner industriale del centro Italia, che consentirà di avviare delle attività di sperimentazione su scala pilota per la validazione e l’implementazione di un sito integrato per il trattamento di pile e accumulatori di diversa chimica.

In puntata, presente anche il Punto Cobat Nieco, per raccontare le sfide della raccolta e dello stoccaggio in sicurezza, anche attraverso la soluzione omologata Cobat Box, il primo contenitore in metallo omologato per la gestione e il trasporto in sicurezza delle batterie al litio critiche per l’automotive.

Qui un breve estratto della parte su Cobat e CNR, presente su Facebook.

Qui la puntata integrale.