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Se la tua azienda ha sede in Lombardia, può accedere a significative agevolazioni, pari al 40% dei costi ammissibili, che sostengono l’innovazione delle piccole e medie imprese finalizzata all’economia circolare, nonché le iniziative per il riuso e il riciclo dei materiali riciclati. Ecco come.

Il bando di Regione Lombardia
Tutto nasce con il “Bando di sostegno alle M.P.M.I. per l’innovazione delle filiere di economia circolare in Lombardia – Edizione 2021”. M.P.M.I. è l’acronimo di micro, piccole e medie imprese, che la Regione Lombardia intende sostenere nella ripresa post-Covid- 19, incentivando la transizione verso l’economia circolare. L’obiettivo è promuovere e riqualificare le filiere lombarde, la loro innovazione e il riposizionamento competitivo di interi comparti rispetto ai mercati in ottica di economia circolare, rendendo possibile la simbiosi industriale.

Ora le agevolazioni si avvicinano in quanto la Lombardia ha approvato i criteri attuativi del bando, con un’apposita Delibera di Giunta Regionale. La dotazione finanziaria è di 3.361.000€.

Cosa viene sostenuto
Le agevolazioni previste dal bando sostengono:

1. progetti che promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione di rifiuti;
2. Eco-design: progetti che tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia Life Cycle Thinking;
3. progetti di cui ai punti 1 e 2 che intendano fornire una risposta alle nuove esigenze economiche, sanitarie e sociali, in particolare soluzioni riguardanti la prototipazione o lo sviluppo di nuovi materiali, dispositivi e/o componenti in ambito medicale o per la sicurezza sul lavoro.

I beneficiari
Possono accedere al bando le MPMI (per la definizione si rimanda all'allegato I del regolamento Ue 651/2014 del 17 giugno 2014) che hanno sede operativa in Lombardia al momento dell'erogazione, in forma singola o in aggregazione composta da almeno 3 imprese rappresentanti la filiera.

All'aggregazione possono prendere parte anche soggetti che non siano MPMI (per esempio grandi imprese, Mid Cap, centri di ricerca, associazioni di categoria ecc.) che però non potranno essere beneficiari di contributi.

In cosa consiste il contributo
Ogni singola impresa, in funzione delle spese rappresentate, può ricevere un contributo pari al 40% dei costi ammissibili. L’investimento minimo previsto deve essere pari a 40.000,00 € per progetto e l’importo massimo che può essere concesso arriva a 120.000,00 € per progetto.

Qualora le imprese si presentino in aggregazione, il contributo viene assegnato singolarmente in base agli impegni di spesa.

Interventi agevolabili
Nell’allegato A del bando vengono elencati i seguenti ambiti di intervento agevolabili:

 - innovazione di prodotto e processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, utilizzo di sottoprodotti in cicli produttivi, riduzione produzione rifiuti e riutilizzo di beni e materiali;
 - innovazioni di processo o di prodotto per quanto riguarda la produzione e l’utilizzo di prodotti da recupero di rifiuti;
 - attività di preparazione per il riutilizzo;
 - progettazione e sperimentazione di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento della filiera;
 - sperimentazione e applicazione di strumenti per l’incremento della durata di vita dei prodotti ed il miglioramento del loro riutilizzo e della loro riciclabilità (Eco- design);
 - implementazione di strumenti e metodologie per l’uso razionale delle risorse naturali;
 - riconversione della produzione finalizzata alla realizzazione di nuovi materiali, prototipi, sviluppo di dispositivi e/o componenti anche in ambito medicale o per la sicurezza sul lavoro.

Spese ammissibili
Sono ammissibili esclusivamente le seguenti tipologie di spesa, al netto dell’IVA:

1. Consulenza (collaborazione con enti di Ricerca, servizi specialistici per lo sviluppo di prototipi, check up tecnologici, definizione di strategie commerciali ecc.);
2. Investimenti in attrezzature tecnologiche (acquisto e/o leasing) e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto;
3. Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni ambientali di processo e di prodotto (es. ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, EPD, LCA ecc.);
4. Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni tecniche e di eventuale registrazione REACH;
5. Servizi per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto;
6. Tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto;
7. Materiali e forniture strumentali alla realizzazione del progetto (inclusi prototipi);
8. Spese per la tutela della proprietà industriale;
9. Spese del personale dell’azienda

Cosa bisogna attendere
È tutto pronto, manca il bando attuativo, che verrà pubblicato da parte di Unioncamere Lombardia, in qualità di responsabile del procedimento. In questo modo, entro massimo due mesi, si potrà partire con la selezione dei progetti.