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Rifiuti Urbani

In Italia il settore del waste management, ovvero della gestione dei rifiuti urbani, nell’anno clou della pandemia ha resistito egregiamente e ha fatto registrare numeri importanti, consolidando così il trend di sviluppo industriale di tale comparto: 538 milioni di euro di investimenti e un +8,2% sul 2019, per un valore della produzione di 12,1 miliardi. A dirlo è il Was Report 2021 presentato in occasione del convegno "Waste management e convergenze industriali. Il PNRR tra rifiuti urbani e speciali". Ecco cosa è emerso.

Puntare su tecnologie innovative e sinergie con settori diversi, anche grazie ai fondi messi a disposizioni dal PNRR, che ha assegnato 59,47 miliardi di euro, di cui 2,1 miliardi per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti. "È in atto nel settore un cambiamento che ne sta ridisegnando i confini" ha sottolineato Alessandro Marangoni, Ceo della società di consulenza ambientale Althesys e coordinatore del think tank Waste Strategy. "La gestione dei rifiuti – continua - sta arrivando a un livello di maturità nel recupero e valorizzazione dei materiali che attrae l'interesse di aziende impensabili fino a pochi anni fa”.

Il settore sembra, quindi, trainare l’economia circolare anche nel 2020, registrando – su un campione di 240 imprese di gestione dei rifiuti urbani - 12,1 miliardi di valore della produzione, di cui 9,6 nella raccolta e trattamento (+1,9%) e 2,5 miliardi nella selezione e valorizzazione; quest'ultimo è il segmento che cresce maggiormente (+5%).

La spinta del comparto arriva grazie a convergenze industriali in continua crescita, anche e soprattutto tra diversi settori nell'ambito delle utility, ovvero tra energia, rifiuti e idrico, nonché tra rifiuti speciali e urbani.

A crescere è anche l'interesse verso i rifiuti speciali – settore che si sta progressivamente avvicinando a quello degli urbani - che aumentano per quantità (+3,1%); gli investimenti nella raccolta-trattamento crescono dell'8,2% da 497,7 a 538,5 milioni di euro. Le grandi multiutility hanno effettuato il 65,3% degli investimenti nel 2020, rispetto ad un 50,4% del 2019.

Almeno un quarto delle Top 124 aziende degli urbani gestisce, in misura diversa, anche rifiuti speciali e nel 2020 hanno trattato 4,33 milioni di tonnellate di speciali a fronte di 8,59 milioni di urbani. Le 50 maggiori imprese che gestiscono prevalentemente rifiuti speciali registrano un valore della produzione aggregato di 2,77 miliardi di euro.