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Gestione Amministrativa Rifiuti

Ogni giorno, la tua azienda produce qualcosa di valore, sia esso un prodotto o un servizio. È inevitabile che produca anche dei rifiuti, sia essa un ufficio con 5 pc e una stampante, sia essa una fabbrica con annessa catena di montaggio. Questo significa che ci sono delle regole che ogni amministrazione deve seguire. Qualcosa di molto complesso? No, basta ricordare 4 semplici passaggi. Ecco quali sono.

Tra gli adempimenti previsti per la gestione rifiuti assumono un ruolo centrale il formulario di identificazione rifiuti e i registri di carico e scarico. In attesa che entri in vigore il nuovo sistema informatico di tracciabilità, il cosiddetto RENTRI, tutta la gestione amministrativa ruota attorno a questi due documenti, introdotti nell’ormai lontano 1998

Il formulario di identificazione rifiuti

Si tratta di un particolare documento di trasporto, che deve accompagnare i rifiuti durante i loro spostamenti, in modo che sia garantita la sicurezza del trasporto e il controllo da parte degli organi preposti. Negli anni ’90 il formulario venne pensato come un documento da generare su stampanti a modulo continuo, utilizzando la carta copiativa per produrne più copie, solo dopo averlo vidimato presso la locale camera di commercio. Recentemente è stato avviato il servizio Vi.Vi.Fir (vidimazione virtuale del formulario) che permette a imprese ed enti di produrre e vidimare autonomamente il formulario, avvalendosi di un servizio gratuito reso disponibile dalle Camere di Commercio, previa registrazione.

Il registro di carico e scarico

Tutti i produttori di rifiuti, con qualche eccezione, devono contabilizzare ogni chilo di rifiuto prodotto, per dare evidenza della corretta gestione degli adempimenti correlati: al pari del formulario, negli anni ’90 è stato introdotto l’obbligo di tenere un registro, aggiornato periodicamente, dei rifiuti prodotti. Anche in questo caso siamo passati dal mondo delle stampanti ad aghi a qualcosa di più moderno: è infatti possibile tenere in registro con modalità informatica, e stamparlo solo periodicamente o dietro richiesta delle autorità. Vige ancora l’obbligo di vidimazione, ma si possono utilizzare dei comuni fogli A4

E il RENTRI?

Nelle intenzioni del legislatore il RENTRI “introduce un modello di gestione digitale per l’assolvimento degli adempimenti quali l’emissione dei formulari di identificazione del trasporto, e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico”. Entro la fine del prossimo anno diremo addio a tutta la carta che ci portiamo appresso dallo scorso secolo, con risparmi di tempo e materiale. È anche prevista una “Sezione dell’Anagrafica degli iscritti, che raccoglie anche le autorizzazioni ambientali”, che renderà più semplice verificare che i propri rifiuti siano stati affidati a soggetti autorizzati

Il quadro sanzionatorio

In attesa che il RENTRI ci faciliti la vita, è importante verificare che la documentazione sia in regola, per evitare sanzioni. Il Testo Unico Ambientale prevede, in caso di omessa o incompleta tenuta del registro, una sanzione da € 2.000 a € 10.000, elevata da 10.000 a 30.000 euro nel caso di rifiuti pericolosi.  Per quanto riguarda il formulario le sanzioni variano da da 1.600 a 10.000 euro, mentre nei casi più gravi che coinvolgano rifiuti pericolosi, incluso l’utilizzo di un certificato falso, si può arrivare alla reclusione fino a due anni. Sono infine previste sanzioni per chi non presenti il MUD, la dichiarazione annuale dei rifiuti: il termine è scaduto lo scorso mese di giugno, ma niente paura: è ancora possibile mettersi in regola con poche decine di euro, ne parleremo la prossima settimana, con i consigli prima delle ferie

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