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Mercato UE

Obiettivi vincolanti e misurabili per rendere circolari i prodotti immessi al consumo nell’Unione Europea, attraverso indicatori armonizzati, comparabili e uniformi che calcolino l’impatto sull’ambiente dei materiali utilizzati e lo sfruttamento delle risorse. Ma anche lotta alle false dichiarazioni ambientali, all’obsolescenza programmata e al greenwashing. Lo hanno chiesto, nero su bianco, gli eurodeputati della Commissione parlamentare europea per l’ambiente (ENVI), la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, che il 27 gennaio ha adottato la relazione sul nuovo piano d'azione dell'UE per l'economia circolare, con 66 voti a favore, 6 contrari e 7 astensioni.

Gli europarlamentari hanno ribadito la necessità di passare dall’attuale modello di produzione lineare – fondato su estrazione, produzione, distribuzione, consumo e smaltimento – a un’economia che sia davvero circolare, in cui l’ultimo anello della catena – lo smaltimento – diventa riutilizzo o recupero di materia da reimmettere nel ciclo produttivo.

Secondo la relazione della commissione permanente dell’Europarlamento, è necessario considerare l’intero ciclo di vita dei beni, che dovrebbero essere progettati in modo da ridurre i rifiuti, le sostanze nocive e l'inquinamento e proteggere la salute umana. Tra le richieste al Parlamento europeo, anche quella di proporre obiettivi vincolanti specifici per prodotto e / o settore per il contenuto riciclato, garantendo al contempo prestazioni e sicurezza.

Fin qui, nulla di nuovo, se non il ribadire un percorso già tracciato. Gli europarlamentari appoggiano con forza l'intenzione della Commissione di ampliare il campo di applicazione della direttiva sull’ecodesign, includendo anche i prodotti non legati all'energia, chiedendo un’accelerazione: la nuova legislazione dovrebbe essere presentata nel 2021. In questo modo, verrebbero stabiliti principi di sostenibilità orizzontale e standard specifici per prodotto in modo che i beni immessi sul mercato dell'UE funzionino bene, siano durevoli, riutilizzabili, possano essere facilmente riparati, non siano tossici, possano essere aggiornati e riciclati, contengano materiali riciclati e siano efficienti in termini di risorse ed energia.

Tra le proposte della commissione permanente, anche l'introduzione di misure contro il greenwashing e le false dichiarazioni ambientali, nonché misure legislative per fermare le pratiche che comportano l'obsolescenza programmata; la difesa di Ecolabel come parametro di riferimento per la sostenibilità ambientale; il rafforzamento del ruolo del Green Public Procurement stabilendo criteri e obiettivi minimi obbligatori; l’integrazione dei principi dell'economia circolare nei piani di ripresa nazionali degli Stati membri.

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