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Piano Azione UE

Elettronica, batterie e automotive al centro del nuovo piano d’azione per l’economia circolare, con la recente risoluzione del Parlamento europeo del 10 febbraio. In quella data, i deputati di Strasburgo avevano approvato una serie di raccomandazioni alla Commissione per mettere in pratica la circular economy nel Vecchio Continente. Tra le richieste, quella di obiettivi vincolanti per il 2030 sull’impronta ecologica dei materiali e dei consumi per l’intero ciclo di vita dei prodotti per ogni categoria immessa sul mercato dell’Unione Europea. Consultando i testi approvati della risoluzione, emerge un importante focus sulle filiere di batterie e apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Batterie

Gli europarlamentari hanno sottolineatol'importanza di un approccio strategico, sostenibile sotto il profilo ambientale ed etico ai nuovi quadri legislativi per le batterie e i veicoli nel contesto della transizione verso una mobilità a zero emissioni e le reti elettriche basate sulle rinnovabili. Tale approccio dovrebbe anche garantire un approvvigionamento etico e sostenibile delle materie prime, comprese quelle critiche. Spicca infine la richiesta di creare catene del valore competitive e resilienti per la produzione, il riutilizzo e il riciclaggio di batterie nell'UE.

Nell’accogliere con favore la proposta della Commissione relativa a un nuovo regolamento sulle pile e i rifiuti di pile, l’Europarlamento ritiene che il nuovo quadro normativo dell’Unione Europea per le batterie debba comprendere almeno i seguenti elementi: l'approvvigionamento sostenibile, etico e sicuro, la progettazione ecocompatibile, comprese misure relative al contenuto riciclato, la sostituzione delle sostanze pericolose e nocive ove possibile, il miglioramento della raccolta differenziata, del riutilizzo, della riparazione, della rigenerazione, della ridefinizione e del riciclaggio, compresi obiettivi di riciclaggio più ambiziosi, il recupero di materiali di valore, la responsabilità estesa del produttore e l'informazione ai consumatori. Tale quadro normativo dovrebbe affrontare gli impatti ambientali dell'intero ciclo di vita, con disposizioni specifiche sulle batterie relative alla mobilità e allo stoccaggio dell'energia.

Esprimendo preoccupazione per la forte dipendenza dell’Unione Europea dalle importazioni di materie prime per la produzione di batterie; i deputati sono convinti che un rafforzamento dei sistemi di riciclaggio per le batterie possa offrire una quota significativa delle materie prime necessarie per la produzione delle stesse all'interno dell'UE. Non manca, tra l’altro, la preoccupazione in merito all'impatto socioeconomico dell'industria dei prodotti minerali. Per questo viene richiesto alla Commissione di considerare le opzioni per un quadro legislativo che permetta di garantire l'approvvigionamento etico dei materiali e l'introduzione di una legislazione obbligatoria in materia di dovere di diligenza per affrontare gli effetti negativi sull'ambiente e sui diritti umani in un contesto internazionale.

Veicoli fuori uso

Per quanto riguarda i veicoli fuori uso, il Parlamento accoglie con favore i piani della Commissione di rivedere la direttiva ad hoc e la invita ad aggiornarla in modo tale da rispecchiare e rispettare appieno i principi dell'economia circolare, tra cui la progettazione a partire da rifiuti, la possibilità di miglioramento, la modularità, la riparabilità, la riutilizzabilità e la riciclabilità dei materiali al livello più alto del valore, prestando priorità al riutilizzo.

Tra gli inviti, anche quello a lavorare per assicurare efficaci catene di riutilizzo, con le case automobilistiche, e i regimi di responsabilità estesa del produttore. In questo senso, si chiede di migliorare la segnalazione dei veicoli fuori uso tramite una banca dati europea. Viene ulteriormente chiarito, inoltre, il principio secondo il quale la demolizione dei veicoli e il riutilizzo delle parti devono sempre precedere la rottamazione e la frantumazione dei veicoli stessi.

Apparecchiature elettriche ed elettroniche

Anche il settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche dovrà diventare più circolare, migliorando durabilità, ecodesign, contenuto riciclato, riparabilità, disponibilità di pezzi di ricambio e aggiornamenti di software e hardware, nonché limitando la presenza di sostanze pericolose e nocive. Continua l’impegno contro l’obsolescenza programmata, compresa quella causata da modifiche al software.

Secondo il Parlamento UE, la raccolta dei rifiuti elettronici dovrà essere resa molto più semplice per i consumatori. Inoltre, è necessario andare avanti con l'impegno della Commissione a esplorare opzioni per un sistema di resa a livello dell’Unione Europea per i prodotti ICT (tecnologie per l’informazione e comunicazione), in modo da salvaguardare la riutilizzabilità dei prodotti e garantire agli operatori incaricati del riutilizzo l'accesso ai beni riutilizzabili.

Per quanto riguarda la progettazione ecocompatibile, i deputati pongono l'accento sulla necessità di garantire la rapida conclusione delle attuali attività di ecodesign nel settore dell'elettronica e delle ICT, in particolare per smartphone, tablet, computer, stampanti (comprese le cartucce), stazioni e sottosistemi di rete mobili e apparecchiature di rete, al fine di proporre misure entro il 2021.

Sottolineando l'importanza di promuovere modalità di consumo e di produzione più sostenibili per i materiali elettronici e le TIC, Commissione è stata invitata a vagliare la possibilità di fornire informazioni ai consumatori rispetto alla distinzione tra aggiornamenti correttivi ed evolutivi e all'impatto in termini di carbonio del consumo di dati.

Le novità riguardano anche gli impianti di riciclo dei rifiuti elettronici, che dovrebbero essere monitorati attraverso un regime di certificazione obbligatoria, al fine di garantire l'efficienza nel recupero dei materiali e nella tutela dell'ambiente.

Non manca la richiesta di presentare un'iniziativa concernente la digitalizzazione circolare e sostenibile, le ICT e l'intelligenza artificiale, in aggiunta all'iniziativa per un'elettronica circolare. Una mossa ritenuta efficace anche dal briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, diffuso a inizio febbraio e basato sul rapporto “Digital Waste Management” dell’European Topic Centre on Waste and Materials in a Green Economy.