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Vaccini azienda

Come organizzare nel dettaglio i vaccini Covid-19 in azienda? Quali sono i moduli da utilizzare? Come attrezzare gli spazi? Sono tante le domande poste dalle imprese per far partire la campagna vaccinale sul luogo di lavoro. Le risposte - non tutte, per la verità - sono arrivate con la pubblicazione di un documento tecnico ufficiale allegato alla circolare del 12 aprile dei ministeri del Lavoro e della Salute.

Dopo le prime notizie arrivate con la pubblicazione del Protocollo per le vaccinazioni sui luoghi di lavoro, ora arrivano i dettagli e la modulistica. Il documento, "Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro", è firmato da Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Inail, ministeri del Lavoro e della Salute e Struttura di supporto alle attività del Commissario straordinario per emergenza Covid-19.

Le “Indicazioni” sono un documento prezioso per tutte le aziende che, singolarmente o in gruppi organizzati tramite le associazioni di categoria, hanno intenzione di attivarsi per la vaccinazione dei propri lavoratori.

Ecco, in sintesi, le indicazioni del documento tecnico.

Cosa devono fare le imprese

La campagna di vaccinazione in azienda si sviluppa in 3 fasi:

1. L’azienda dà comunicazione all’azienda sanitaria di riferimento, secondo modalità da disciplinare a livello della Regione o Provincia Autonoma
2. La Regione o Provincia Autonoma verifica la disponibilità dei vaccini e la sussistenza dei requisiti necessari per l’avvio dell’attività, concorda le modalità di ritiro dei vaccini a cura del medico competente o del personale sanitario individuato dal datore di lavoro
3. Il medico competente o il personale sanitario incaricato di ritirare il vaccino dovrà garantirne la corretta gestione con particolare riferimento al mantenimento della catena del freddo.

Requisiti minimi dell’azienda

Le imprese che intendono far partire la campagna vaccinale sul luogo di lavoro devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

- popolazione lavorativa sufficientemente numerosa (ma il documento tecnico non specifica il numero). Se le aziende non hanno un numero sufficiente (resta da capire quale), sono possibili modalità organizzative anche promosse da associazioni di categoria, o nell’ambito della bilateralità, destinate a coinvolgere lavoratrici e lavoratori di più imprese;
- sede nel territorio dell’azienda Sanitaria che fornisce i vaccini. Il vincolo riguarda solo l’azienda. I lavoratori possono aderire alla vaccinazione indipendentemente dalla propria residenza, che può essere anche fuori regione;
- struttura organizzativa e risorse strumentali e di personale adeguate al volume di attività previsto, in grado di garantire il regolare svolgimento dell’attività ed evitare gli assembramenti
- dotazione informatica idonea a garantire la corretta e tempestiva registrazione delle vaccinazioni;
- ambienti idonei per l’attività, commisurati al volume di vaccinazioni da eseguire, sia per le fasi preparatorie, sia per la vera e propria seduta vaccinale (ambulatorio/infermeria), sia per le fasi successive (osservazione post-vaccinazione).
Gli ambienti, purché adeguatamente attrezzati, possono essere interni, esterni o mobili, in considerazione di specifiche esigenze di natura organizzativa. L’idoneità degli ambienti destinati all’attività è valutata da parte dell’azienda sanitaria che fornisce il vaccino.

Lista della spesa: cosa bisogna avere in azienda

Cosa deve essere presente in azienda per la vaccinazione? La risposta la deve dare il medico competente, o il personale sanitario opportunamente individuato.

Sono queste le figure che devono redigere di quanto necessario nel rispetto delle norme di buona pratica vaccinale e delle indicazioni provenienti dal percorso formativo obbligatorio previsto. Per necessario si intende anche tutto ciò che può garantire un intervento idoneo nel caso in cui si manifestino reazioni avverse a breve termine.

Una volta ottenuta la lista, il datore di lavoro o l’associazione di categoria di riferimento garantiscono l’approvvigionamento a proprio carico degli strumenti e dei farmaci necessari.

Oltre al materiale necessario per la parte sanitaria, l’impresa deve essere dotata di adeguati strumenti informatici che permettano la registrazione dell’avvenuta inoculazione del vaccino secondo le modalità fissate a livello regionale.

Formazione per lavoratori e medici competenti

Il Servizio Sanitario Regionale rende disponibile l’accesso a  specifici materiali formativi/informativi predisposti a livello nazionale e regionale.

Il personale coinvolto nelle operazioni di vaccinazione effettuerà il  corso FAD EDUISS “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-CoV- 2/Covid-19”, che verrà integrato con uno specifico modulo per la vaccinazione nei luoghi di lavoro a cura di INAIL in collaborazione con ISS.

Dall’adesione alla vaccinazione: come funziona

Il medico competente, o il personale sanitario, raccoglie l’adesione volontaria dei lavoratori e fa una valutazione preliminare delle specifiche condizioni di salute, nel rispetto della privacy. Il tutto viene inviato all’azienda sanitaria di riferimento, che esamina le valutazioni e prende in carico la richiesta.

L’azienda sanitaria di riferimento, in base alle informazioni ricevute e alla disponibilità delle dosi, può valutare di suddividere il totale del vaccino richiesto in più consegne. Resta inteso che il vaccino fornito deve essere somministrato tempestivamente senza

possibilità di accantonamento presso le strutture aziendali, a meno che non ci siano deroghe autorizzate dall’azienda sanitaria, se sussistono le condizioni per una corretta conservazione.

Consenso

Il medico competente o il personale sanitario che effettua la vaccinazione deve illustrare i contenuti dell’informativa ministeriale e acquisisce il valido consenso alla vaccinazione, utilizzando la modulistica unificata predisposta a livello nazionale.

Osservazione e Registrazione

Dopo la somministrazione, il vaccinato deve sostare almeno 15 minuti negli spazi della sede vaccinale. L’obiettivo è intervenire immediatamente nel caso di reazioni avverse a rapida insorgenza. In ogni caso, eventuali soggetti a rischio devono essere indirizzati all’azienda sanitaria di riferimento ai fini della vaccinazione in ambiente protetto.

Durante questo periodo di osservazione, va fatta la registrazione, che può avvenire durante il periodo di osservazione post vaccinazione, secondo le modalità previste nella Regione/ Provincia Autonoma di riferimento. Se ci sono reazioni avverse, vanno segnalate.

Seconda dose

L’impresa deve programmare la seconda dose, quando prevista e secondo le tempistiche di ciascun vaccino.

Se un vaccinato ha avuto una reazione grave alla prima dose, non deve sottoporsi alla seconda in ambito lavorativo e deve essere reindirizzato all’azienda sanitaria di riferimento per le necessarie valutazioni.

In caso di reazioni locali a insorgenza ritardata (eritema, indurimento, prurito) intorno all’area del sito di iniezione, si può fare la seconda dose in azienda, utilizzando preferibilmente l’altro braccio.

I soggetti che hanno già avuto una pregressa infezione da Covid-19, possono ricevere un’unica dose di vaccino, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e, preferibilmente, entro i 6 mesi dalla stessa.

Monitoraggio e controllo

La supervisione dell’intero processo è a cura dell’azienda sanitaria di riferimento, che può effettuare controlli su ambienti, requisiti e correttezza delle procedure.

Oneri

Non sono a carico del datore di lavoro i seguenti costi:

- i vaccini
- i dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi)
- la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione dell’attività vaccinale

Tutto il resto è a carico del datore di lavoro.

Scarica le indicazioni e la modulistica