Informazioni di pubblica utilità

Macchinari Innovativi

Nuove possibilità di sostegno per le imprese manifatturiere che investono in macchinari innovativi in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Se il programma di investimento ha come effetto quello di consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’azienda, è possibile accedere ad agevolazioni come contributi in conto impianti e finanziamenti agevolati, per una percentuale nominale calcolata rispetto alle spese ammissibili pari al 75%.È il Bando Macchinari Innovativi del ministero dello Sviluppo Economico, che con l’apposito decreto direttoriale 26 marzo 2021 ha adesso definito i termini di apertura del secondo dei due sportelli previsti dall’articolo 3, comma 2, del decreto ministeriale 30 ottobre 2019 per la presentazione delle domande di agevolazione. Il provvedimento conferma integralmente le modalità operative per l’attuazione dell’intervento già previste dal decreto direttoriale 23 giugno 2020.

L’obiettivo dell’intervento è favorire la transizione del settore manifatturiero verso il paradigma dell’economia circolare. La misura è finanziata con 132,5 milioni di euro, una cifra pari a quella già messa a disposizione lo scorso anno dal ministero con l’apertura del primo sportello del bando. Si tratta di risorse a valere sul Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR.

Le domande potranno essere compilate dalle ore 10 del 13 aprile 2021, mentre l’invio della richiesta potrà avvenire dalle ore 10 del 27 aprile 2021.

Cosa viene incentivato

A essere sostenuti sono gli investimenti innovativi in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità dell’impresa nello svolgimento dell’attività economica, mediante l’acquisto di:

- macchinari
- impianti
- attrezzature
- programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali

Tali beni devono essere nuovi e strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento.

Questi i requisiti dei programmi di investimento:

- devono prevedere spese non inferiori a euro 400.000,00 e non superiori a euro 3.000.000,00. Nel caso di programmi presentati da reti d’impresa, la soglia minima può essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori a euro 200.000,00;
- devono essere realizzati esclusivamente presso unità produttive localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate;
- devono prevedere l’acquisizione di tecnologie abilitanti atte a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa e/o di soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare.

Le spese correlate ai programmi di investimento devono essere:

- relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, nuove di fabbrica acquistate da terzi;
- riferite a beni ammortizzabili e capitalizzati che figurano nell’attivo patrimoniale dell’impresa e mantengono la loro funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni;
- riferite a beni utilizzati esclusivamente nell’unità produttiva oggetto del programma di investimento;
- pagate esclusivamente in modo da consentire la piena tracciabilità delle operazioni;
- conformi alla normativa comunitaria in merito all’ammissibilità delle spese nell’ambito dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali programmazione 2014-2020;
- ultimate non oltre il termine di 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dell’impresa beneficiaria, una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi.

Chi ne può beneficiare

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:

- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese, ovvero hanno presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
- sono in regola con la normativa vigente in materia di edilizia e urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi;
- non hanno effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.

Oltre alle PMI, possono accedere alle agevolazioni anche i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione rilasciata in ottemperanza alla medesima legge.

Attività economiche ammesse

Come anticipato, a essere ammesse sono le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ai seguenti settori:

- siderurgia;
- estrazione del carbone;
- costruzione navale;
- fabbricazione delle fibre sintetiche;
- trasporti e relative infrastrutture;
- produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.

Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 3 del decreto ministeriale 30 ottobre 2019.

Come vengono concesse le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse per una percentuale nominale calcolata rispetto alle spese ammissibili pari al 75 %, nelle seguenti forme:

- contributo in conto impianti
- finanziamento agevolato

Il mix di agevolazioni dipende dalla dimensione dell’impresa:

- per le imprese di micro e piccola dimensione, un contributo in conto impianti pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%;
- per le imprese di media dimensione, un contributo in conto impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%.

Per il finanziamento agevolato non sono previste particolari forme di garanzia. L’impresa beneficiaria dovrà restituirlo senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.

Per maggiori informazioni, visita la pagina dedicata del MISE