Il Ddl di conversione del decreto-legge "materie prime critiche" 84/2024 è stato approvato da Camera e Senato e si prepara, pertanto, a diventare legge. Il testo, in termini generali, reca disposizione su estrazione, riciclo e trasformazione delle materie prime critiche, ritenute necessarie per la transizione energetica e il cui approvvigionamento il provvedimento punta a rendere maggiormente sicuro e sostenibile, soprattutto in virtù della scarsa disponibilità di questi elementi nei territori Ue e in Italia.
Per quanto riguarda il settore fotovoltaico, l’articolo 9-bis posticipa al 31 dicembre il termine, originariamente fissato al 30 giugno scorso, entro il quale i soggetti responsabili possono comunicare al GSE la scelta di partecipare a un sistema collettivo, in riferimento agli impianti fotovoltaici di potenza nominale superiore o uguale a 10 kW entrati in esercizio negli anni dal 2006 al 2012, per i quali è già stato avviato il processo di trattenimento delle quote a garanzia.
Inoltre a decorrere dal 1° Gennaio, sono previste due finestre temporali di circa 60 giorni ciascuna, entro le quali i soggetti responsabili potranno comunicare l’adesione ad un sistema collettivo.
Tra le altre novità, la modifica dell'articolo 30 del Dl 21/2022 che obbliga a inoltrare una notifica prima di effettuare l'esportazione di metalli anche non provenienti dall'Italia. Previsto l'allargamento ad altri materiali quali cascami ed avanzi di ghisa, di ferro o di acciaio; cascami lingottati di ferro o di acciaio; cascami e avanzi di rame, cascami e avanzi di alluminio, cascami e avanzi di zinco.
Confermata l'istituzione di un unico sportello presso il Ministero dell’Ambiente per le autorizzazioni all'estrazione e al riciclo, come pure l'esclusione dalla verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (Via) e dalla valutazione di incidenza per il permesso di ricerca di materie prime strategiche, purché la ricerca non duri più di due anni e si rispettino precise condizioni.