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Rentri

Pronti per il RENTRi, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che sostituisce il Sistri? Il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha annunciato il via alla sperimentazione del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRi). Il portale è già online e, da fine giugno e per almeno quattro mesi le imprese potranno testare le prime funzionalità, grazie al supporto fornito dalle associazioni e dalle imprese del settore ICT, con le quali è già stata avviata una prima condivisione delle soluzioni tecnologiche previste.

Ecco come funziona.

Il RENTRi introduce un modello di gestione digitale per l'assolvimento degli adempimenti, quali l'emissione dei formulari di identificazione del trasporto, e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico. Si tratta, dunque, di un nuovo e importantissimo strumento informatico per coloro che producono, trasportano, smaltiscono e recuperano i rifiuti, andando ad assolvere, in questo modo, gli oneri documentali obbligatori in maniera digitale.

L’avvento del RENTRi rappresenta – come sottolineato dallo stesso Ministero - un importante segnale di discontinuità rispetto a quanto accadde con il Sistri, il vecchio sistema di tracciabilità risalente ormai a due anni fa, che venne imposto – senza alcuna sperimentazione preliminare – non tenendo conto delle esigenze dei soggetti attori della gestione dei rifiuti e, per questo, non riuscì mai ad entrare completamente a regime.

Ad oggi, invece, le cose sono decisamente cambiate e, grazie all’introduzione del prototipo semplificato del RENTRi, le imprese possono sperimentare in maniera pratica le procedure operative.

L’interfaccia del prototipo è già accessibile attraverso il sito web ufficiale del RENTRi (www.rentri.it) ma è soltanto da fine giugno – per almeno quattro mesi – che le imprese potranno testare le prime funzionalità. La sperimentazione, infatti, entrerà nel vivo con la firma del protocollo di adesione da parte delle Associazioni datoriali.

Il prototipo del Registro Elettronico dovrà simulare tanto nella struttura, quanto nel suo funzionamento, l'architettura delineata nella proposta di testo di decreto regolamentare rispondente alla struttura di Registro introdotta dal nuovo articolo 188-bis.

Il RENTRi sarà strutturato in due sezioni: la prima, ovvero la Sezione dell’Anagrafica degli iscritti, raccoglie anche le autorizzazioni ambientali; la seconda, ovvero la Sezione della Tracciabilità, raccoglie i dati annotati nei registri e nei formulari.

Stando a quanto si legge sul portale, la sperimentazione prende il via nelle more dell’adozione dei decreti attuativi del Ministero della Transizione ecologica che dovranno introdurre i nuovi modelli digitali di registri di carico e scarico e formulari, che “serviranno a disciplinare gli aspetti operativi, tecnici, funzionali”.

Seguendo le tappe indicate dalla timeline pubblicata sul portale, la sperimentazione proseguirà nel corso dell’estate alle fasi di verifica della compilazione, della trasmissione dei dati sulla tracciabilità e dei meccanismi di interoperabilità con i software gestionali.

Secondo il MiTE, il progetto sarà fondamentale per “la necessaria conoscenza delle quantità e della qualità dei rifiuti prodotti e avviate a trattamento”.

Link al portale del RENTRi: https://prototipo.rentri.it/

Se sei un’azienda che vuole approfondire il tema della gestione dei rifiuti e, in particolare:

- La normativa di riferimento
- La compilazione del registro e dei FIR
- Le tempistiche e le modalità di conservazione
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