Ottobre n°2 2023

Digitalizzazione, nuove tecnologie, strumenti 4.0. Ma, soprattutto, tanta passione e dedizione dimostrate fin dall’avvio dell’attività nell’ormai lontano 1980. Queste le caratteristiche del Centro Demolizione Veicoli - Mario Tafuri, con sede nel comune di Sala Consilina in provincia di Salerno, che garantisce oggi una vasta gamma di servizi quali: bonifica e demolizione di veicoli in genere, pratiche di cancellazione al Pra online, trasporto in conto terzi, servizi di raccolta rottami, consulenza ambientale e automobilistica. “Cerchiamo di trasformare il più possibile un rifiuto in una risorsa” - spiega il team Tafuri, illustrando in questa intervista le proprie attività e la scelta di aderire a Cyclus e Percorso Cobat.

Qual è la storia della vostra Azienda?

“Il Centro Demolizione Veicoli Tafuri nasce nel lontano 1980 dalla dedizione, passione e sacrificio di un giovane ragazzo con un sogno: lavorare nel settore dell’automotive.

Dopo svariati anni passati in officine meccaniche ed elettroniche, quel giovane capì che la sua strada era quella della demolizione di veicoli. Più tardi sperimentò anche l’attività di commercio di auto usate, officina meccatronica, per poi ampliare i suoi orizzonti impegnandosi anche nell’attività di recupero e smaltimento rifiuti. Oggi offriamo una vasta gamma di servizi quali bonifica e demolizione di veicoli in genere, pratiche di cancellazione al PRA online, trasporto in conto terzi, servizi di raccolta rottami ferrosi e non ferrosi, recupero e smaltimento rifiuti, vendita di ricambi usati disponendo di un ampio magazzino, e molto altro”.

Quali progetti presenti e futuri state portando avanti?

“Già da un pò di tempo abbiamo avviato un processo di digitalizzazione aziendale mediante l’introduzione di strumenti di lavoro all’avanguardia quali app, beni strumentali 4.0 senza trascurare al tempo stesso gli investimenti in formazione del personale. Per il prossimo futuro puntiamo alla vendita di ricambi worldwide grazie ai nuovi canali di vendita online. Ci piace comunque pensarci come una realtà in continuo divenire”.

Ci racconti un’attività o una caratteristica peculiare della vostra azienda, che vi rende unici o molto specializzati nel vostro settore.

“La chiave del successo della nostra azienda è sicuramente la passione per quello che facciamo. I forti ideali in cui crediamo ci hanno portato e ci portano tuttora a migliorare e favorire il più possibile il ciclo di vita dei rifiuti. Cerchiamo di trasformare il più possibile un rifiuto in una risorsa. La vasta gamma di servizi offerti, quali quello di demolizione veicoli e gestione pratiche automobilistiche online, trasporto in c/terzi, smaltimento e recupero rifiuti, consulenza ambientale e automobilistica, rappresenta per noi un valore aggiunto”.

Quali ragioni vi hanno portato ad aderire a Cyclus e Percorso Cobat?

“Le ragioni sono molteplici. La principale è sicuramente l’idea di creare una rete di enti, strutture, persone che sinergicamente lavorano insieme per la crescita del nostro settore.

Insomma, Cyclus e Percorso Cobat possono essere una buona opportunità di confronto per migliorare, maturare e contribuire alla formazione di nuove esperienze nel mondo dell’auto, del recupero e del riciclo”

Quali sono le maggiori difficoltà che affrontate quotidianamente nello svolgimento del vostro lavoro?

“Una problematica con cui spesso bisogna fare i conti è la concorrenza sleale. Pratiche di mercato discutibili e la mancata osservanza delle regole da parte di alcuni operatori economici, oltre a danneggiare l’immagine della categoria, possono rendere difficoltoso l’operato anche di chi agisce nel rispetto delle norme. Alcune criticità, dovute anche e soprattutto al contesto macroeconomico in cui ci troviamo, emergono rispetto all’approvvigionamento dei materiali e delle auto in generale”.

Secondo voi, quali provvedimenti, prassi e norme potrebbero essere di sostegno alla vostra attività per migliorarne la sostenibilità?

“Secondo noi, un contributo importante potrebbe avvenire a monte della catena. Prevedere l’impiego di materiali il più possibile recuperabili e riciclabili in fase di produzione dell’auto potrebbe certamente favorirne la loro sostenibilità anche nel fine vita, garantendo così una nuova vita. Inoltre, incentivare concretamente chi lavora ogni giorno in modo trasparente per raggiungere gli obiettivi di reimpiego, riuso e riciclaggio potrebbe dare un ulteriore spinta verso la sostenibilità”.

Come vedete il futuro della vostra attività, soprattutto in virtù del cambio tecnologico che sta per arrivare?

“Allo stato dell’arte, il futuro ci sembra incerto. Il cambio tecnologico che ci si aspettava, con

particolare riferimento all’elettrico, non sta dando i suoi frutti. Sono ancora numerosi gli interrogativi senza risposta, e quasi sempre hanno al centro il tema delle batterie, della sicurezza e della sostenibilità di questi veicoli, e di conseguenza la loro gestione ed il trattamento da parte nostra. Vista la precarietà del mercato, non possiamo far altro che prepararci e farci trovare pronti per quando arriverà l’ora del cambiamento”.