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La riduzione delle emissioni è una corsa contro l’inquinamento e i Paesi stanno contribuendo a restringere quella finestra di tempo disponibile - già scarsa - in maniera sempre più veloce ed evidente. A lanciare l’allarme è il nuovo rapporto sul clima delle Nazioni Unite, pubblicato venerdì 8 settembre.

Il documento, si legge, “fornisce una valutazione dei progressi collettivi verso il conseguimento dello scopo e degli obiettivi a lungo termine dell’accordo di Parigi e informa le parti sui potenziali settori per aggiornare e rafforzare la loro azione e il loro sostegno, nonché per rafforzare la cooperazione internazionale per l’azione per il clima”.

La stella polare infatti continua a essere proprio l’Accordo di Parigi, risalente al 2015, che ha fissato alcuni obiettivi principali, tra cui la limitazione del riscaldamento globale a 2°C o nel migliore dei casi a 1,5. In relazione a questo traguardo, l’indagine rileva che la Terra si avvia a raggiungere i 2,4 gradi Celsius entro la fine del secolo. Sono troppi.

D’altra parte il documento dell’Onu denuncia che gli Stati hanno ridotto solo l’1% delle loro emissioni di gas serra previste per il 2030: di questo passo il Pianeta toccherà temperature davvero elevate e i problemi aumenteranno inevitabilmente. Non a caso António Guterres ha utilizzato parole forti per commentare l’operato dei leader mondiali. Secondo il segretario generale delle Nazioni Unite, «la distruzione del clima è iniziata».

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